La Pasqua dello sportivo
Gioco e gioia al Michele Rua con 500 partecipanti di 20 società sportive cattoliche
“SE NONOSTANTE TUTTO SIAMO OTTIMISTI E’ PERCHE’ CRISTO E’ RISORTO”. Con questa scritta, appesa sulla balconata affacciata sull’ampio cortile dell’oratorio Michele Rua, sono stati accolti atleti, dirigenti ed allenatori che hanno partecipato alla Pasqua dello sportivo, organizzata dall’Ufficio per la pastorale dello sport della diocesi di Torino e celebrata con il vescovo Cesare il 28 maggio 2017. L’ampio porticato, che incornicia il cortile era ancora parato a festa con striscioni decorati dalle effigi di don Bosco, Domenico Savio ed altri santi salesiani, dopo la solenne festa di Maria Ausiliatrice, celebrata il 24 maggio. La grande immagine di Maria Ausiliatrice sovrastava tutto il cortile e con sguardo amorevole raggiungeva i tre campi da calcio a 5 dove avrebbero avuto luogo i tornei di calcio.
Circa 500 sportivi, appartenenti a venti società di parrocchie, oratori, scuole cattoliche sono stati protagonisti di questa Pasqua. Tredici società sportive con trenta squadre hanno partecipato ai tornei di calcio e pallavolo, iniziati la mattina alle ore 9 e terminati nel pomeriggio con l’arrivo del vescovo Cesare, che ha fortemente voluto la Pasqua dello sportivo. Organizzata con professionalità e tenacia da don Fabrizio Fassino, direttore dell’Ufficio per la pastorale dello sport, coadiuvato dallo stile missionario e pragmatico della sociologa Silvana e dalla professionalità e generosità di Olimpia e Max dell’Auxilium Monterosa presso l’oratorio Michele Rua, questa Pasqua ha vissuto, in mattinata, momenti di serena allegria sui campi e nelle palestre anche grazie alla presenza volontaria degli arbitri di federazione.
Le società sportive, munite della loro insegna sull’asta di bambù sovrastata dal lumino della Consolata, nel pomeriggio hanno partecipato con raccoglimento alla Santa Messa, presieduta dal vescovo Cesare, concelebrata da don Fabrizio ed animata dagli sportivi, anche con il ricordo dei cristiani perseguitati. Il vescovo Cesare ha chiesto, prima dell’omelia, ai tanti bambini ed adolescenti presenti, tre minuti di silenzio con la concentrazione di fine partita ed ha ricordato la bella figura di Domenico Savio, il bambino buono, che amava tanto giocare ed avrebbe giocato anche in punto di morte: un amico ed un esempio per tutti.
Dopo la S.Messa gli sportivi con gioia si sono spostati nel cortile del basket dove hanno ricevuto dal vescovo Cesare, il TAU, come ricordo della giornata, e coppe e premi per le squadre che hanno partecipato ai tornei. Gli sportivi hanno offerto al vescovo Cesare un mazzo di rose di seta bianche e gialle (i colori del Vaticano) con gli auguri per i suoi venticinque anni di episcopato ed il ringraziamento per avere istituito l’Ufficio per la pastorale dello sport.
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