Una partita di solidarietà per la Fondazione Tumori Muscolescheletrici

Chi vincerà quest’anno il Derby Bianconeri-Granata per sostenere nuovi progetti di ricerca su patologie oncologiche particolari?

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Una partita di solidarietà per la Fondazione Tumori Muscolescheletrici

Chi vincerà quest’anno il Derby della Solidarietà Bianconeri-Granata per sostenere nuovi progetti di ricerca sui tumori muscoloscheletrici?

Si tratta di una significativa idea, promossa dalla Fondazione per la ricerca sui tumori dell’apparato muscolo scheletrico e rari Onlus, con il sostegno di Caffè Vergnano e in collaborazione con il Museo del Grande Torino e della leggenda Granata e con l’Associazione Quelli di Via Filadelfia, storico sodalizio dei tifosi della Juventus.

Con questa iniziativa, presentata ieri mattina presso l’Ospedale CTO dal dott. Raimondo Piana, responsabile della Chirurgia Oncologica Ortopedica e fondatore della Fondazione TMSR Onlus,  Enrico Vergnano, Domenico Beccaria e Beppe Franzo, rispettivamente presidente del Museo del Toro e dell’associazione Quelli di Via Filadelfia, sono state donate 3000 lattine da 250 gr di caffè che, per l’occasione, si sono vestite con le grafiche bianconere e granata delle due tifoserie. Fino al 7 maggio, giorno del derby presso lo Juventus Stadium, le lattine saranno in vendita fra le reti dei tifosi con un’offerta minima di 5 euro. Il ricavato andrà interamente alla Fondazione per sostenere e contribuire all’avvio nei prossimi mesi di un importante progetto di ricerca sulla caratterizzazione biologica dei tumori giganto cellulari del’osso, che vedrà coinvolti oncologi e anatomopatologi del CTO, Regina Margherita, Molinette e Candiolo.

«I tumori muscolo scheletrici  ̶  ha spiegato Raimondo Piana  ̶  sono neoplasie rare e molto aggressive che colpiscono sovente bambini e adolescenti (tra i 5 e i 14 anni la fascia più colpita)  ̶   Quando si viene messi di fronte a questa terribile realtà si è subito portati a pensare che si tratta di un tumore inoperabile, ma non è così. In questi anni la lotta contro queste malattie ha ottenuto risultati importanti, in termini di percentuali di guarigione, ma moltissimo resta ancora da fare. Si pensi che solo negli anni 80 la chirurgia attuata su queste patologie era altamente ‘demolitiva’ e, nella maggior parte dei casi, si era costretti ad amputare l’arto colpito. Ad oggi, le metodiche chirurgiche sono molto cambiate e sono state introdotte tecniche ricostruttive,  al fine di ottenere un  osso paritetico a quello asportato.  Certamente è importante continuare a studiare e proseguire la ricerca per avere sempre migliori risultati».

I tumori che colpiscono l’osso e i tessuti molli sono considerati tumori rari. Infatti, nel loro insieme, costituiscono appena l’1,2% circa del totale di tutti i tipi di tumori. Le neoplasie dell’osso, inoltre, hanno un tasso di incidenza (percentuale di nuovi casi per anno) pari ad un decimo di quello delle neoplasie dei tessuti molli (12,7% vs. 87,30%). Nonostante i tassi di incidenza non elevati, queste patologie meritano particolare attenzione in quanto sono gravate da una mortalità non trascurabile, e necessitano di trattamenti che impattano severamente sulla qualità della vita del paziente, peraltro di giovane età in una percentuale importante di casi. Le neoplasie primitive dello scheletro sono rare: solo lo 0.2% del totale dei tumori, tuttavia, spesso colpiscono pazienti giovani e la loro eziologia è in gran parte ignota. Le neoplasie maligne mesenchimali (dei tessuti molli) invece ammontano a meno del 1% del totale dei tumori maligni; rappresentano un rischio per la vita, nonché una vera sfida diagnostica e terapeutica, considerando che si contano più di 50 tipi istologici di sarcoma dei tessuti molli, ciascuno dei quali presenta spesso caratteristiche cliniche, terapeutiche e prognostiche peculiari.

In base ad alcuni dati sulla casistica del centro di riferimento di Torino, S.S.D. Chirurgia Oncologica Ortopedica del presidio ospedaliero CTO, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino,  nel corso degli anni, c’è stato un notevole incremento di casi. Nel 2014 sono stati visti circa 169 casi di tumori maligni primitivi di osso e tessuti molli, mentre già nel 2015 i casi sono aumentati a 194, per poi arrivare nel 2016 con un totale di casi di 240 pazienti visti, con un trend ancora in aumento nel primo triennio del 2017. L’incidenza divisa per fasce di età ed istotipo rispetta quelle del resto d’Italia.

Per informazioni sul progetto e sulla promozione delle lattine: info.fondazione@tumorimuscoloscheletricierari.it

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