Torino: in parrocchia si parla d’azzardo e a livello nazionale parte la nuova campagna di Mettiamoci in gioco

A livello nazionale una nuova campagna  del movimento «Mettiamoci in gioco» per sensibilizzare la popolazione sui rischi e i danni dell'azzardo. A livello locale, una parrocchia promuove una serata informativa sulla ludopatia con un commissario di polizia, un matematico, un'educatrice e una psicoterapeuta

Parole chiave: Azzardo (13), gioco (5), slot (5)
Torino: in parrocchia si parla d’azzardo e a livello nazionale parte la nuova campagna di Mettiamoci in gioco

«Azzardo… e ti giochi la vita». Una serata per capire i meccanismi del gioco, i rischi sociali ed educativi. A organizzare la parrocchia torinese di Sant’Alfonso che come altre comunità del territorio cittadino è coinvolta dal problema del gioco d’azzardo. Da alcuni mesi una Sala slot è stata aperta di fronte al sagrato vicina all’entrata della mensa, dell’oratorio, all’ingresso dell’ospedale. Una serata organizzata per giovedì 27 novembre nei locali del circolo dell’azione cattolica (corso Tassoni 41/M), mentre a livello nazionale si sta diffondendo la campagna «Liberi dal gioco d’azzardo. Con l’azzardo ti giochi la vita»

promossa da un insieme di realtà che nel 2012 ha costituito il movimento «Mettiamoci in gioco» per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche, avanzare proposte di regolamentazione del fenomeno, fornire dati e informazioni, catalizzare l’impegno di tanti soggetti che – a livello nazionale e locale – si mobilitano per gli stessi fini.

La campagna si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica decostruendo i messaggi illusori di «vincite facili» diffusi dall’industria dell’azzardo. Sono stati realizzati due spot tv e due spot radio (con protagonisti rispettivamente un uomo e una donna), un manifesto, due locandine, una vetrofania, un cartello rotair, un banner per i siti, immagini coordinate per Facebook e Twitter. Per il lancio della campagna di comunicazione, Mettiamoci in gioco ha attivato anche un proprio account Twitter e sta per aprire pagine Facebook locali co-gestite con i Coordinamenti regionali della Campagna.

«Il messaggio che lanciamo con questa campagna di sensibilizzazione», spiega don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco, «è molto chiaro: attenzione, non fatevi abbindolare dalla pubblicità dei giochi d’azzardo. Non avete ‘quasi vinto’ e non ‘vincerete facile’. Anzi, è vero piuttosto che ‘più giochi più perdi, è matematico’, come diciamo nei nostri materiali di comunicazione. E il consumo di azzardo può dar luogo ad abuso e dipendenza, con conseguenze molto negative per sé, per le persone che ci sono accanto, per la società. Per raggiungere l’opinione pubblica punteremo, prima di tutto, sui mezzi e sulle strutture delle organizzazioni che aderiscono alla Campagna a livello nazionale e locale. Ogni aderente si impegna a far circolare i materiali della campagna all’interno della propria rete, nei luoghi e negli incontri che organizza a tutti i livelli. Insomma, invece di investire soldi per acquistare spazi pubblicitari, scommettiamo sulle relazioni sociali, sulla mobilitazione delle nostre organizzazioni, dei nostri soci e volontari. Ma rivolgiamo un invito particolare a unirsi a noi anche ai Comuni, da quelli più piccoli alle città metropolitane: promuoviamo insieme un messaggio forte rivolto ai cittadini».

Ecco dunque che la serata organizzata dalla parrocchia di Sant’Alfonso va in questa direzione: sul tema «Azzardo… e ti giochi la vita» intervengono il commissario Marco Martino della Questura torinese, Luciana Monte, educatrice professionale, coordinatrice del Dipartimento sulle dipendenze dell’Asl 3, Silvia Monge, psicoterapeuta presso lo stesso dipartimento, Enrico Bibbona, ricercatore in Probabilità e statistica matematica all’Università di Torino.

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