Scuola, il tempo delle scelte

Si apre il mese delle preiscrizioni nelle scuole di Torino e provincia di ogni ordine e grado: c'è tempo fino al 22 febbraio per consegnare le domande. Tanti gli interrogativi dei genitori e dei ragazzi di fronte ad una scelta importante: i consigli di due presidi di due grandi istituti superiori torinesi, il liceo Berti e l'Istituto tecnico Avogadro    

Scuola, il tempo delle scelte

Ultimi giorni, anche per gli alunni che frequentano la terza media, per formalizzare la scelta della scuola superiore.  E ultime battute anche per gli open day, giornate dove gli istituti «si presentano» e le famiglie e i ragazzi cercano di iniziare a rispondere a «che cosa mi piacerebbe fare da grande». Scelta complicata quando hai 13 anni e al limite sei convinto che la matematica non è proprio il tuo forte. Abbiamo chiesto a due presidi di due scuole statali torinesi storiche, frequentate da oltre 2 mila alunni, un istituto tecnico e un liceo, quale deve essere la predisposizione d’animo per genitori e figli nella scelta dell’indirizzo scolastico dopo la licenza media. «A 13-14 anni è difficile avere un’idea precisa di cosa sarà la mia vita da adulto – avverte Tommaso De Luca, preside dell’Istituto tecnico industriale Avogadro di Torino e presidente dell’Asapi, l’Associazione delle  scuole autonome piemontesi – io suggerisco sempre ai ragazzi che si facciano guidare da un’emozione e ai genitori che non spingano i loro figli ad una scelta pensando solo alle opportunità lavorative. Il mondo sta cambiando vorticosamente e non è consigliabile optare per l’Istituto tecnico solo perché mi piace l’informatica scartando il liceo perché penso che il latino sia difficile. Certo, orientamento e predisposizione per la matematica piuttosto che per la letteratura possono essere utili indicazioni perché, come avviene in qualsiasi trasloco i problemi non risolti te li porti dietro. Ma andare per esclusione non è un buon criterio per scegliere un corso di studi che segnerà decisamente le scelte di vita».

L’Istituto Avogadro, punto di riferimento per molte aziende torinesi e piemontesi e con un legame consolidato con il Politecnico è sede di Liceo scientifico con l’opzione scienze applicate, dei corsi di Elettronica ed elettrotecnica, Informatica e telecomunicazioni, Meccanica meccatronica. L’attenzione all’innovazione e al cambiamento tra le mura austere dell’Istituto sono di casa, non mancano i riconoscimenti internazionali e l’inserimento lavorativo dei diplomati è buono ma il motto della scuola «200 anni di storia per guardare meglio al futuro» la dice lunga sullo stile d’insegnamento. «Attenzione a scegliere una scuola perché risulta in cima alle classifiche stilate valutando l’apparenza piuttosto che la sostanza – avverte il preside - ciò che fa la differenza  sono le valutazioni sui programmi di studio, sul collegamento tra scuola e mondo del lavoro, su quanto viene curata la didattica e su quanto i docenti lavorano bene perché consapevoli che le loro scelte sono quelle importanti».

Analisi condivisa da Paola Gasco, preside del Liceo Berti, nel passato Istituto Magistrale torinese che ha preparato migliaia di maestre elementari. Oggi, dopo la riforma che ha riordinato i licei, ospita tre indirizzi di studio: il Liceo linguistico, il liceo delle Scienze Umane e il il liceo delle Scienze Umane con opzione indirizzo economico. «Quando incontro i ragazzi e le famiglie che vengono ai nostri open day dico sempre che non andiamo da nessuna parte se non siamo ancorati alle nostre tradizioni e i valori fondanti – oggi si dice la ‘mission’: nel nostro istituto continuano ad essere quelli della formazione e dell’educazione che poi sono alla base delle scienze umane e della conoscenza delle altre culture attraverso le lingue. Quindi suggerisco alle famiglie e ai ragazzi che stanno per compiere una scelta importante per il loro cammino di crescita che facciano attenzione, piuttosto che alle apparenze e alle dotazioni tecnologiche seppur importanti, a valori come l’accoglienza fondamentale nel primo anno di scuola superiore e poi all’orientamento nello studio che è alla base del successo formativo, al dialogo della scuola con il territorio premessa per un futuro sbocco occupazionale».

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