Scientology, le illusioni della fede

Il documentario «Going Clear», di Alex Gibney, accusa frontalmente il movimento fondato da Ron Hubbard

Parole chiave: hubbard (1), setta (1), religione (21)
Scientology, le illusioni della fede

Un cursore a forma di freccia che oscilla, come un pendolo, su una specie di goniometro dalle tante, misteriose tacche. E una capsula sonora, collegata a fili che si agganciano ad un sistema elettronico di registrazione, consegnata ad ogni nuovo seguace per la necessaria, iniziale audition. Sono i dispositivi dei flussi vocali, prima ancora delle parole degli intervistati, a fare di «Going Clear: Scientology e la prigione della fede» una sorprendente “scatola” di verità. Le verità che, nel documentario scritto e diretto da Alex Gibney (già vincitore di un Oscar con «Taxi to the dark side»), affiorano come in una ininterrotta confessione lungo le due ore di proiezione. Verità soggettive, certamente. E formulate senza contraddittorio. Ma espresse da fonti così autorevoli e veicolate con tecnica da réportage così consumata da lasciare frastornato anche l’individuo più smaliziato e lo spettatore più esigente.

Presentato lo scorso gennaio al Sundance Film Festival, trasmesso a marzo sulla rete televisiva statunitense Hbo, il documentario, tratto dal libro-inchiesta dello scrittore (premiato con un Pulitzer) Lawrence Wright, racconta con piglio sicuro e ferma determinazione la storia di otto ex appartenenti alla “chiesa” di Scientology, l'organizzazione pseudo religiosa che vanta milioni di aderenti, almeno così dice, e, tra i suoi membri, alcune star di Hollywood, a cominciare da John Travolta e Tom Cruise. Un “viaggio a ritroso” nelle pieghe più sottili della “creatura” fondata da Ron Hubbard nel 1954, esplorata nella sua avventurosa genesi, nella sua crescente popolarità e nella sua diffusione di massa. Momenti tutt’altro che intrisi di ispirazione mistica, secondo Gibney. Anzi, rievocati da una girandola di immagini di repertorio e fotografie d’epoca dalle quali Hubbard giganteggia per il suo sproloquio alla rinfusa di fantascienza, alieni, complotti militari, reincarnazioni, spirito e anima. E per il suo sostanziale attaccamento ai “biglietti verdi”, ai dollari.

leggi l'articolo completo su «il nostro tempo» di domenica 5 luglio

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