Nuove forme di povertà plurali
Il rapporto su indigenza ed esclusione sociale in Italia 2015 che coinvolge il nostro territorio
Non possiamo perderci questa buona notizia: i recenti dati Istat ci dicono che la povertà assoluta in Italia ha smesso di crescere. Nel 2014 la percentuale di persone povere si è stabilizzata rispetto all’anno precedente. Le persone in povertà assoluta in Italia nel 2014 sono il 6,8% mentre erano il 7,3% nel 2013. Ma non è così come sembra. I dati vanno letti bene se non si vuole incorrere nel rischio che diano informazioni sbagliate: rispetto all’Italia pre-recessione, infatti, i poveri in senso assoluto sono più che raddoppiati. Il 17 Ottobre Giornata Mondiale per l’eliminazione della povertà è stato presentato ad Expo il Rapporto Povertà ed Esclusione Sociale in Italia, nella sua edizione 2015. Povertà Plurali è il titolo del rapporto che fotografa il fenomeno della povertà in Italia visto attraverso la lente dei 1.197 Centri di Ascolto delle Caritas Diocesane in Italia. I volontari e gli operatori delle Caritas confermano le tendenze denunciate negli scorsi anni relative ai drammatici effetti della crisi: solo nelle mense Caritas, nel 2014 sono stati distribuiti 6 milioni di pasti.
Ma la povertà in Italia non si può combattere solo con le mense, “non si può pensare che l’unica misura universalistica che il nostro Paese sa garantire alle famiglie povere è un pacco viveri o una mensa”. Questa la dichiarazione di Don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana: “c’è bisogno di politiche mirate e organiche per tirar fuori da una povertà che rischia diventare strutturale, soprattutto le famiglie con figli”, occorronorisorse messe a disposizione in modo programmatico afferma ancora Don Soddu.
Per il secondo anno consecutivo Caritas Italiana pubblica due Rapporti a distanza di un mese l’uno dall’altro: il 15 settembre 2015 è uscito infatti il Secondo Rapporto sulle Politiche di contrasto alla povertà, Dopo la crisi costruire il Welfare confermando l’intenzione di Caritas di voler offrire un contributo alla riflessione, oltre che sulle condizioni di povertà intercettate nei Centri di Ascolto diocesani presenti sui territori, anche sulle decisioni assunte in tema di contrasto alla povertà, decisioni che emergono dalle politiche pubbliche, in particolare quelle nazionali.
Il mese di ottobre è un mese ricco in tema di contrasto alla povertà: il 12 ottobre infatti è stato conferito il premio Nobel per l’economia allo studioso scozzese Angus Deaton, insignito del prestigioso riconoscimento per i suoi studi su consumo, povertà e welfare. Nel suo ultimo libro, La Grande Fuga, afferma: ““L’assenza di dati è uno scandalo che non viene oggi affrontato in modo adeguato. Se non capiamo come i numeri vengono messi insieme e cosa significano, corriamo il rischio di vedere problemi dove in realtà non ve ne sono e di perdere di vista i bisogni urgenti che chiedono una soluzione (…), in altre parole di suggerire politiche fondamentalmente sbagliate”. Nei suoi studi sulla povertà afferma che al miliardo di persone che vivono in povertà estrema nel mondo, basterebbero 28 centesimi a testa per uscire dalla condizione di povertà. Se i cittadini adulti dei principali paesi ricchi si quotassero potrebbero eradicare la povertà dalla faccia della terra con un investimento di 15 centesimi al giorno. Allora perché la povertà è ancora lì? Perché la maggior parte degli interventi è inefficace, sostiene Deaton. Più che fornire aiuti materiali secondo lo studioso è necessario creare le condizioni per lo sviluppo delle persone e dei loro contesti. Accanto all’aiuto sollecito occorre avviare interventi più strutturali, introdurre nuovi criteri, individuare nuove priorità alla luce dei bisogni delle comunità, investire sugli elementi che permangono e far convergere risorse umane ed economiche per rendere coerente l’uso delle risorse con obiettivi strategici che possano incidere in modo permanente sulla vita delle persone.
Per saperne di più www.osservatoriocaritastorino.org
SCHEDA
CIBO E PROGETTI PER LA DIGNITA’
BOX DATI
53.037.074
PERSONE IN EUROPA CHE NON RIESCONO A SODDISFARE
IN MODO STABILE L’ESIGENZA DI UN PASTO ADEGUATO (DATO 2013, UE 28)
6.273.314
NUMERO DI PASTI EROGATI NEL CORSO DEL 2014 DA 353 MENSE, PRESSO 157 DIOCESI ITALIANE
1.169
I PROGETTI ANTI-CRISI ECONOMICA DELLE DIOCESI ITALIANE, DI CUI 171 FONDI DIOCESANI DI SOLIDARIETÀ E 140 PROGETTI DI MICROCREDITO PER FAMIGLIE E/O PICCOLE IMPRESE
865
PROGETTI OTTO PER MILLE ITALIA, ATTIVATI DAL 2012
AL PRIMO SEMESTRE 2015, DALLE CARITAS DIOCESANE CON
IL SOSTEGNO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
E L’ACCOMPAGNAMENTO DI CARITAS ITALIANA.
* Osservatorio Caritas Torino
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