"Lo straniero", lanciato il convegno del movimento "Noi siamo con voi"

Alla presentazione del convegno del 22 marzo, organizzato dal movimento interconfessionale "Noi siamo con voi", sono intervenuti Younis Tawfik, il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus, il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il coordinatore del movimento Giampiero Leo

Parole chiave: dialogo (74), confronto (9), fedi (6), religioni (31), torino (730), governo (25), alfano (2)
"Lo straniero", lanciato il convegno del movimento "Noi siamo con voi"

Un impegno senza unilateralismi, a favore del dialogo, della solidarietà, della giustizia e della pace. È stata questa la premessa della conferenza stampa svoltasi martedì 7 marzo a Torino, presso il Centro italo arabo Daar al Hikma, presieduto da Younis Tawfik.

L’evento è stato organizzato dal Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, per presentare il convegno intitolato “Lo Straniero”, che si terrà mercoledì 22 marzo presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte. Erano in sala i rappresentanti di tutte le religioni e le associazioni che fanno capo al coordinamento interconfessionale. 

"Torino  può vantare il fatto di essere una comunità interculturale e questo rappresenta un ottimo biglietto da visita nazionale sul piano dei temi della convivenza, dell’integrazione e della valorizzazione delle diversità.”  L’iniziativa del prossimo 22 marzo - è stato spiegato - nasce da un lavoro di studio, riflessione, indagine, ascolto e dialogo, che il Coordinamento interconfessionale porta avanti da oltre un anno, sui temi dell’immigrazione, dell’emigrazione, della accoglienza, della cooperazione internazionale, della giustizia e dello sviluppo dei popoli. Il lavoro su queste problematiche, e le analisi e le proposte che saranno presentate, hanno cercato e cercheranno di uscire dalla tenaglia di “demagogia -buonismo” da una parte e di “populismo-razzismo” dall’altra. Approfittando della presenza del ministro, Laus ha voluto ribadire quanto sia necessario che  anche a livello nazionale venga intrapresa la stessa strada del Piemonte.

“Consci, infatti, dell’estrema complessità della situazione mondiale attuale, sappiamo che non esistono soluzioni né facili, nè indolori, nè possibili al di fuori di una seria cooperazione e solidarietà internazionale.Vorremmo, quindi, trattare queste problematiche, sia dal punto di vista storico-politico, che da quello antropologico-sociale” ha sottolineato Leo che ha voluto  Valentino Castellani e il Comitato Interfedi, e tutti quei gruppi e quelle realtà, che lavorano nella nostra Regione, senza unilateralismi, a favore del dialogo, della solidarietà, della giustizia, della pace. 

L’iniziativa del 22 marzo, avente come titolo “Lo Straniero”, che si svolgerà in Consiglio Regionale, nasce da un lavoro di studio, riflessione, indagine, ascolto e dialogo, che il Coordinamento interconfessionale porta avanti da oltre un anno, sui temi dell’immigrazione, della emigrazione, della accoglienza, della cooperazione internazionale, della giustizia e dello sviluppo dei popoli. Il lavoro su queste problematiche, e le analisi e le proposte che saranno presentate il 22 marzo, hanno cercato e cercheranno di uscire dalla tenaglia perversa di “demagogia – buonismo” da una parte e di “populismo – razzismo” dall’altra. Consci, infatti, dell’estrema complessità della situazione mondiale attuale, sappiamo che non esistono soluzioni né facili, né indolori, né possibili al di fuori di una seria cooperazione e solidarietà internazionale.

Si tratteranno queste problematiche, sia dal punto di vista storico-politico, che da quello antropologico-sociale. Dunque: il perché di questa situazione, i possibili rimedi, i necessari accordi fra Stati e l’opera degli organismi internazionali, la cultura dell’accoglienza e le regole per un’accoglienza giusta e non controproducente, l’importanza di evitare speculazioni politiche o mass-mediatiche su questi drammi.

Nel suo intervento il ministro Alfano ha fatto cenno al perché di questa situazione, ai possibili rimedi, ai necessari accordi fra Stati e all’opera degli organismi internazionali. Ancora una volta infine, ci si è soffermati sulla cultura dell’accoglienza e sulle regole per un’accoglienza giusta e non controproducente, percorso quasi obbligato per evitare speculazioni politiche o mass-mediatiche su questi drammi.

“Ho infatti annunciato al ministro la volontà di creare un  organismo analogo al Comitato per i diritti umani anche a livello nazionale, un organo terzo rispetto al potere politico e alle logiche di governo, in grado di accogliere e soddisfare le sollecitazioni in tema di tutela dei diritti che emergono dalla società e che non possono rimanere inascoltate. Lanceremo, infine, nelle prossime settimane un concorso di idee per trasformare quello che oggi è l’ex Banco di Sicilia, di proprietà del Consiglio regionale, in un museo multimediale dell’immigrazione e dei diritti umani” ha concluso Laus.

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