La giovane Italia, i ragazzi raccontano il futuro

Un contributo per l'Agorà del sociale, protagonisti i giovani.
Inizia una collaborazione tra Vocetempo.it e "ilSalice" I giovani allievi del Liceo salesiano diventano cronisti del giornale online della Diocesi

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La giovane Italia, i ragazzi raccontano il futuro

La scuola chiede di approfondire la proprie conoscenze e sviluppare le proprie capacità. La società chiede di trovare il proprio ruolo e fare il proprio. La globalizzazione spinge a dover sempre dimostrare di essere colui che rende di più con le più basse pretese. Ma i giovani desiderano soltanto farsi cullare dalla dolce illusione che soltanto quest’età promette. Dimentichi di non essere concretamente nessuno, sono in fieri tutto: oggi vogliono essere magistrati, dottori domani e poi ancora archeologi, poeti, chimici e biologi.

Come un contadino di fronte al lieto campo arato medita quale seme gli piacerebbe diventasse un giorno il suo frutto. Finché non trovano una vocazione. Un quid per cui valga la pena di faticare. Che ci dia la forza di operare e muoverci in questa realtà. Un concetto sicuramente forte di questi tempi in cui l’uomo viene persuaso che per essere veramente liberi bisogna privarsi del "grave giogo della religione" e non avere nulla per cui valga la pena di morire poiché, in quel caso, vi si sarebbe schiavo. Eppure è più dignitosa una vita spesa per un principio, anche sbagliato, che un trascinarsi insensato verso la morte. Meglio corrotti che senza spessore.

“Se fossimo ragionevoli - afferma Primo Levi in Se questo è un uomo - dovremmo rassegnarci a questa evidenza: che il nostro destino è perfettamente inconoscibile, che ogni congettura è arbitraria ed è priva di fondamento reale. Ma ragionevoli gli uomini sono assai raramente quando è in gioco il loro proprio destino.” Il reduce (poco più che ventenne quando salì assieme agli altri 45 compatrioti sul piccolo vagone diretto verso il nulla) visse un’esperienza estrema e tragica. Eppure trovò la forza di sopravvivere all’inferno per raccontare. Primo Levi l’avrebbe esplicitato in altra maniera, ma lui stesso è exemplum che non solo di pane vive l’uomo.

L’animale si accontenta, l’uomo si realizza. E i giovani hanno tanto da chiedere e da dare al mondo che li attende.

È con questo intimo slancio inconscio che Mitzi Peirone è salita sola sull’aereo diretto alla Grande Mela. Sola andata. Era una qualunque immigrata tra 8 milioni di sconosciuti. Ora è modella, attrice e produttrice di un thriller psicologico che uscirà anche nei cinema italiani ad Halloween del prossimo anno.

È con questo slancio anche Ernesto Tosetto è atterrato alle Olimpiadi di Rio 2016. Non come atleta olimpionico, ma come volontario. Per servire gli altri. Come Gesù disse: “Il più grande tra voi sia vostro servo.”

È con questo slancio pure Lorenzo Galli, maturità 1999, è partito. Artista di strada sul suo vecchio furgone Volkswagen ha viaggiato per tutta l’Europa, in Oriente, in America. È stato ad Istanbul e Granada. In Nepal ed in Tailandia. Una scelta sicuramente tanto magnifica quanto difficile e coraggiosa.

E tra i molti altri ancora che hanno deciso di prendere in mano il proprio futuro si annoveri Federico Urgesi, 19 anni, studente di medicina e rapper a tempo perso e Marco Sala, classe ’91, artista della pellicola e uno dei fotografi ufficiali delle paraolimpiadi.

(Ricerche sul web di Giulia Demaria)

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