È emergenza bullismo

La Voce e il Tempo a colloquio con la dott.ssa Anna Maria Baldelli, procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta sulla situazione e la nuova legge

Parole chiave: bullismo (4), giovani (205), scuola (84), educazione (29)
È emergenza bullismo

All’indomani dell’approvazione della proposta di legge sul bullismo e cyberbullismo (passata alla Camera martedì 20 settembre, ora il testo deve tornare al Senato che l’aveva già approvato perché e stato modificato a Montecitorio) abbiamo chiesto un parere al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, Anna Maria Baldelli.  « Di fronte alla recrudescenza di episodi di bullismo con esiti anche gravissimi a cui assistiamo ormai tutti i giorni nei luoghi reali e virtuali dove vivono i minori è urgente una legge che obblighi di mettere in atto in tutto il territorio nazionale azioni che favoriscano la prevenzione a questo fenomeno che ormai è diventato un’emergenza sociale».

Secondo il Procuratore  in Italia non c’è bisogno di una norma  sul bullismo e il cosiddetto cyberbullismo: «Le leggi per punire i reati di bullismo ci sono già, non occorre inventare una nuova normativa che si focalizzi sulla punizione – prosegue il Procuratore – quello di cui abbiamo bisogno urgentemente invece è di una  legge che imponga la  prevenzione del bullismo per diffondere nelle nuove generazioni  una cultura che condanni i comportamenti violenti e l’intimidazione anche sul web. E quando parlo di prevenzione intendo iniziative che favoriscano il legame tra scuola e famiglia, Polizia municipale, amministrazioni, Procure dei minori, servizi sociali, associazioni sportive, parrocchie, oratori: non basta, come accade oggi, mettere in atto iniziative nei singoli territori dove si è più sensibili a queste tematiche ma occorre intervenire a livello nazionale».

Baldelli

La Procura per i minori di Torino da anni è in prima linea nella promozione di una rete con tutte le agenzie educative del territorio regionale per promuovere prevenzione del disagio, anche in ambito scolastico  e di contrasto al bullismo. «In quest’ ottica si inseriscono le due convenzioni sottoscritte con la Polizia locale di Torino, che sostanzialmente ratificano una buona prassi già collaudata nella collaborazione con la Procura dei Minorenni per quanto riguarda le deleghe di indagine per fatti di reato avvenuti a scuola – spiega Anna Maria Baldelli - Pur avendo raccolto importanti risultati positivi mi sembrava che non si facesse ancora abbastanza. Così, oltre a lavorare con gli organi di polizia sul versante dell’educazione alla legalità e della prevenzione secondaria (cioè dopo la commissione di un reato per evitare che venga reiterato), dallo scorso anno ho iniziato a promuovere un diverso metodo di lavoro con le scuole, i servizi e gli organi di polizia che possa garantire la restituzione ai ragazzi del ruolo di protagonisti nel ricercare strategie di benessere a scuola facendoli diventare protagonisti prima che vengano commessi reati».

È così nell’anno scolastico 2014-2015 è nato il progetto «Gruppo Noi», del tutto gratuito e senza alcun finanziamento che coinvolge finora 88 scuole ma l’obiettivo è di raggiungerle tutte. Gli istituti sono stati messi in rete, fra loro e con le istituzioni con la richiesta di costituire, in ciascuna scuola, un gruppo di studenti, con il sostegno di un insegnante. «L’obiettivo – precisa il Procuratore – era che i ragazzi potessero divenire interpreti dei bisogni che ciascuna scuola riteneva di avere, facilitatori nella comunicazione con i compagni in difficoltà  e, allo stesso tempo, protagonisti nella ricerca delle possibili soluzioni per realizzare un maggiore benessere in classe». Tra le ultime iniziative del progetto «Gruppo noi», presentata nell’ambito della recente Fiera del Peperone a Carmagnola, c’è una  «app» per telefonini cellulari attivata grazie alla collaborazione dell’Istituto superiore Baldessano-Roccati e la Polizia Municipale carmagnolese. L’applicazione «PoliziaCarmagnola», disponibile gratuitamente per gli smartphone (al momento solo Apple e Android), assolve due funzioni: educativa e di denuncia attiva.  Alla presentazione era presente anche il Procuratore: «È stato un successo importante - conclude Anna Maria Baldelli – l’entusiasmo è stato tale che numerose famiglie i cui figli erano coinvolti nel progetto hanno rinviato la partenza delle ferie perché tutto fosse pronto per il lancio della app».

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