Banco Alimentare: aumenta l'impegno per combattere una povertà diffusa

Presentato il bilancio sociale della realtà che sostiene e aiuta chi ha necessità primarie

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Banco Alimentare: aumenta l'impegno per combattere una povertà diffusa

Segna un più 27% il volume del cibo raccolto e donato dal Banco Alimentare del Piemonte nel 2015, sono quasi 6500 tonnellate.  Rimane costante il numero di persone sostenute (113.500 di cui il 12% bambini sotto i 5 anni), ma diminuisce il dato in percentuale dei poveri aiutati dovendo fare i conti con la crescita della povertà che nel Nord Italia, secondo l’Istat è del 6,7%. Pur donando a un numero pressoché costante di persone e avendo distribuito oltre un quarto di alimenti in più, la percentuale di persone assistite rispetto al numero di persone in povertà assoluta scende  quindi dal 48,7% del 2014 al 38,3% del 2015.

“Siamo perennemente in corsa - osserva Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte – “La nostra capacità di raccolta e recupero cresce, i nostri donatori confermano la fiducia nel nostro operato e incrementano le donazioni; possiamo dunque fornire più cibo, ma constatiamo una continua crescita delle richieste di nuovi piemontesi poveri”. Sono alcuni dei dati forniti oggi in occasione della presentazione a Torino del secondo bilancio sociale del Banco Alimentare.

Una realtà molto radicata, l’operato dei 225 volontari è fondamentale, così il ruolo delle 70 aziende del territorio e dei 161 supermercati che costantemente regalano parte della loro produzione e rimanenze, sono la garanzia per un pasto caldo e un pacco scorta per chi ha fame. Poi ci sono poi le 32 mense da cui si raccolgono pasti caldi che vengono ridistribuiti alle 577 strutture caritative con procedure che ne garantiscono la idoneità e la celerità.

I volontari delle varie sedi del Piemonte  hanno donato circa 9.600 giornate lavorative per un totale di 77.154 ore di lavoro valorizzabili in 1.386.000 euro e ha consentito di donare cibo per un valore stimato 19,4 milioni di euro nel 2015. Con una performance economica da record: ogni euro donato al Banco si traduce in 19 pasti equivalenti.

Determinazione e fiducia nel 2017 sono confortati da segnali incoraggianti: “Possiamo anticipare che le prime ricadute sull’anno in corso dell’attività post legge Gadda sugli sprechi alimentari approvata ad agosto in Senato – rivela Collarino – diano un primo dato, seppur parziale, confortante. A settembre 2016 le 56 tonnellate donate dalle industrie alimentari, rappresentano un incremento del 70% rispetto alla media/mese dei mesi precedenti - giugno e luglio - e, se compariamo settembre 2015 con il mese appena chiuso, abbiamo un ottimo + 62% di cibo proveniente dal canale industrie.”

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