Adolescenti e intimità online, fenomeno sempre più diffuso

Vicenda tristissima quella della giovane donna napoletana che si è tolta la vita per la diffusione di alcuni video intimi finiti in rete a sua insaputa. Il fenomeno sta interessando anche percentuali significative di adolescenti e preadolescenti

Parole chiave: adolescenti (7), web (6), rete (10), suicidio (2), vergogna mediatica (1)
Adolescenti e intimità online, fenomeno sempre più diffuso

Tiziana, 31 anni, si è tolta la vita per sfuggire alla vergogna mediatica per alcuni video intimi che la ritraevano e che erano finiti in rete a sua insaputa. Siamo di fronte ad una vicenda tristissima, maturata in un contesto in via di espansione e che sta interessando anche percentuali significative di adolescenti e preadolescenti.

Da un’indagine di Skuola.net e Adolescenza.it su un campione di circa 5mila under-14 sono emersi dati inquietanti: 1 adolescente su 10 ha postato immagini intime o per far colpo (22%) o per scherzo (23%). Sul web – si sa - l’oblio è impossibile, anche per chi usa Snapchat, l’applicazione più alla moda tra i giovanissimi, la quale consente di scambiarsi foto e brevi video che si cancellano automaticamente al termine della visualizzazione: purtroppo, non ci vuole un genio dell’informatica per catturare foto o video con la telecamera di un altro smartphone mentre li si guarda sul proprio schermo, mantenendoli ad imperitura memoria e pronti per l’uso anche illecito. In più, sappiamo che i server non cancellano istantaneamente i loro dati. Così, quando per esempio la si vuol far pagare a qualcuno, si rendono pubbliche le sue immagini intime o private; senza giungere alla pubblicazione online visibile a tutti come è successo alla giovane napoletana, si possono inviare immagini altrui nelle chat del proprio gruppo: lo sanno bene présidi ed insegnanti che vi si imbattono quotidianamente. Sempre secondo l’indagine sopra citata, le vittime di questa pratica vendicativa e gravemente lesiva della dignità della persona sono il 17% di chi ha postato foto intime; purtroppo, chi ha subito questa umiliazione ha pensato al suicidio nel 50% dei casi e nel 10% ha tentato di togliersi la vita.

Ma c’è di più: l’inchiesta “Sex and Teen” pubblicata da Il fatto Quotidiano evidenzia che l’attività sessuale delle adolescenti, dalla prima volta alla frequenza successiva, è uno strumento per farsi accettare dal gruppo e non venire marginalizzate; l’eros non è dunque riconducibile alla sfera privata di coppia, ma ha una sua valenza pubblica, è una sorta di visto sul passaporto per il gruppo, un must per la propria accettazione, nonché una validazione dell’identità personale.

In molti stanno dicendo che si dovrebbero illustrare nelle scuole i pericoli esistenti nel postare immagini intime: credo che questa sia un’azione necessaria ma non sufficiente. Occorre piuttosto capire perché fasce sempre più rilevanti e giovani di persone sentano la necessità di condividere la loro intimità online o con il gruppo di appartenenza. Tuttavia, da subito, è bene smettere di esporre le nuove generazioni, fin dall’infanzia, alla pressante, costante e crescente azione di modelli mass-mediali erotizzati, che fanno della seduzione uno strumento identitario, di affermazione di sé e di potere sugli altri.

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