Autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa

L'appello del Consiglio nazional della scuola cattolica, parla mons. Mariano Crociata presidente della Commissione Cei per l'educazione cattolica

Parole chiave: scuola (84), parità (9), educazione (29), formazione (28)
Autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa

Il Consiglio nazionale della scuola cattolica auspica «autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa». Questo mentre il Comune di Torino taglia i sussidi alle scuole paritarie, specie dell’infanzia, e il Movimento grillino prevede nel suo programma politico sostanziosi tagli alla scuola cattolica.

«Un sistema educativo costruito sui pilastri dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, della parità tra scuole statali e non statali e dell’effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie, anche mediante l’istruzione e formazione professionale, può sostenere meglio il compito affidato a ogni struttura educativa». Forte di questa convinzione, il Consiglio della scuola cattolica – del quale un tempo fu presidente anche mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino - richiama l’attenzione sul sistema scolastico «ancora incompiuto» e invita a fare i passi necessari affinché esso possa perseguire «la missione educativa che la società gli affida e che la legge gli riconosce».  

In Italia la scuola conta 9 milioni di alunni: 7.800.000 nelle scuole statali, un milione nelle paritarie, 150.000 nei centri di formazione professionale. Le paritarie – il 70 per cento scuole dell’infanzia – si riducono progressivamente per una serie di ragioni: la più rilevante è l’ostacolo costituito dai costi che ricadono sulle famiglie. Per questo occorre dare piena attuazione alla legge 62 del 2000 e garantire la presenza delle paritarie che erogano un servizio pubblico e aperto a tutti.

Questo attuerebbe il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione. La legge 62 sulle «scuole paritarie» - proposta da Luigi Berlinguer (diessino ex Pci), ministro dell’Istruzione del governo di Massimo D’Alema (diessino ex Pci) – fu varata il 10 marzo 2000. Sono passati: 17 anni; 4 presidenti della Repubblica (Oscar Luigi Scalfato, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella); 10 governi (D’Alema, Amato, Berlusconi II e III, Prodi, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) e la legge è incompiuta.

Per mons. Mariano Crociata – vescovo di Latina, presidente della Commissione Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università e del Consiglio della scuola cattolica - la questione interessa «tutta la scuola» perché a beneficiare della paritaria «è tutto il sistema scolastico e l’intera società» ma ci sono radicati pregiudizi da superare. Intervistato da «Radio Vaticana», Crociata spiega che il documento «è frutto del lavoro di varie sigle e realtà che rappresentano mondi diversi per età, gestione e destinatari. Un’attenzione specifica va alla formazione professionale, spesso dimenticata o considerata un luogo formativo minore».

Il Consiglio invita il mondo politico a «colmare i vuoti legislativi» e auspica il superamento dei «punti di vista ideologici. Pesa l’equivoco su costi e benefici che impedisce di riconoscere i vantaggi economici che un sistema plurale arreca alla collettività». Si parla della scuola paritaria nella sua interezza e i diritti appartengono a tutti: «Se in Italia cresce la libertà di scelta educativa è una vittoria di tutti».

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