Le rotte del terrore. Quanto sono sicuri i nostri viaggi?

Attacchi terroristici, situazioni di guerra, il mondo è in pericolo e la mobilità internazionale molto condizionata

Parole chiave: rotte (1), mobilità (3), mondo (65), migrazioni (4), terrorismo (74)
Le rotte del terrore. Quanto sono sicuri i nostri viaggi?

Dopo gli ultimi drammatici eventi accaduti in Egitto qualche settimana fa e a Parigi venerdì scorso, tutti ci siamo chiesti quanto sia sicuro decidere di partire e prendere un aereo per lavoro o per una vacanza. L’escalation di attentati di queste ultime settimane ha innescato una serie di riflessioni sul tema per cercare di tracciare una mappa di quelle che potenzialmente possono essere le destinazioni più o meno sicure rispetto agli scenari di guerra che avvolgono l’Europa e il resto del mondo. Le modalità degli attacchi nel cuore di Parigi, hanno evidenziato che la sfida di contenere la violenza estremista è passata ad un livello successivo e gli sforzi occidentali contro il terrorismo sono sostanzialmente cambiati.

Negli ultimi mesi, i governi europei hanno cercato vari mezzi, anche discutibili, per difendersi contro le minacce alla propria sicurezza nazionale: alcuni con la costruzione di muri e recinzioni per arginare il flusso di migranti, altri, tra cui la Francia, destinando milioni di euro per il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza elettronica.

Allo stesso tempo, le intelligence di diversi paesi hanno espresso forti sospetti che il recente abbattimento dell’aereo passeggeri russo sui cieli del Sinai sia stato causato da una bomba terrorista. Se l’abbattimento dell’aereo della Metrojet è stato causato dallo Stato Islamico o da un gruppo terroristico ad esso legato, a seguito del massacro parigino di venerdì scorso, la pressione internazionale potrebbe aumentare e gli scenari di guerra avvolgere per mesi se non anni l’intero scacchiere mondiale.  Gli attacchi di Parigi evidenziano la debolezza dei sistemi di sicurezza di paesi a noi molto vicini e in vista anche del Giubileo i timori di possibili attacchi anche sul nostro territorio si insinuano pesantemente nella nostra quotidianità. In queste ore arrivano da molte parte segnali che purtroppo non siamo immuni dal pericolo del terrorismo pur essendo in una posizione forse più favorevole rispetto alla Francia.

Il Foreign and Commonwealth Office britannico (FCO) ha pubblicato un elenco di 18 paesi pericolosi che i viaggiatori dovrebbero evitare. L'elenco comprende anche 45 paesi che sono "potenzialmente pericolosi" per i viaggiatori principalmente a causa di disordini in alcune regioni. Utilizzando tale elenco, è stata creata una mappa che mostra i paesi ad "alto rischio" in rosso e quelli “potenzialmente pericolosi” in arancione. I viaggiatori dovrebbero evitare in modo particolare le aree della Tunisia, Libia, Siria, Iraq, territori palestinesi, Yemen, alcune zone dell’Egitto e dell’Arabia Saudita. Ma non sono solo per i paesi del Medio Oriente vengono emessi avvisi per la sicurezza. Sono sconsigliati altresì viaggi in qualsiasi parte dell'Afghanistan, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Guinea, Mauritania, Niger, Sierra Leone, Somalia, Somaliland e il Sud Sudan.  Anche i paesi dell’America Latina, dell’Asia e dell’Europa centrale possono essere pericolosi a causa di disordini in varie regioni.

In Europa i paesi con il più alto rischio di attacco per i viaggiatori sono Spagna, Francia, Turchia mentre a medio rischio sono considerati Italia, Germania e Grecia.

Alcuni esperti sostengono che la chiave per i viaggi aerei dei prossimi mesi sarà la reputazione degli aeroporti. Viaggi che coinvolgono aeroporti potenzialmente a rischio dovrebbero essere esclusi dalle proprie scelte. 

Per minimizzare il rischio vi suggerisco sempre di consultare il sito del Ministero degli Esteri Italiano, Viaggiare Sicuri, o di altre Organizzazioni internazionali sulla sicurezza di viaggio per informarsi sulla situazione aggiornata dei paesi che si intende visitare e di informarvi su quello che sta accadendo in questi paesi e nelle aree limitrofe.

 

Gli eventi di questo periodo non possono e non devono limitare la nostra libertà di viaggiare liberamente. La paura e la pandemia che il terrorismo cerca di innescare nelle nostre vite non deve prendere il sopravvento e impedirci di continuare a vivere e scoprire nuove destinazioni.

E’ tuttavia una dinamica non controllabile che sfugge dalle logiche tradizionali del terrore ma che non deve influenzare e limitare la libertà di ognuno di noi di vivere la propria esistenza. Questo è quello che i terroristi vogliono ma non dobbiamo farci travolgere dagli eventi e dalle emozioni che episodi terribili come quelli recenti dell’Egitto e di Parigi generano in ognuno di noi.

Come in ogni cosa è fondamentale documentarsi e prendere le decisioni più giuste alla luce delle informazioni che abbiamo a disposizione ma che non sempre possono essere complete e corrette.

 

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