Niente Pasqua nei centri commerciali

Nell'area torinese continua a crescere la catena della grande distribuzione, ma è polemica sul tema delle aperture

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Niente Pasqua nei centri commerciali

Sono decine gli ipermercati nell’area torinese che resteranno aperti anche il giorno di Pasqua. Per la maggior parte l’apertura è ormai 363 giorni all’anno, praticamente sempre. Dall’Ipercoop di Cuorgnè al «Gigante» de La Loggia, dall’outlet di Settimo a diversi ipermercati di Torino. Fra essi c’è appunto il nuovo «imponente» outlet di Settimo Torinese, inaugurato il 24 marzo.

Ai confini tra Settimo e Torino Nord l’«Outlet Village» sarà aperto 363 giorni all’anno, anche a Pasqua, Pasquetta, il 25 aprile e il 1° maggio, sette giorni su sette, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 20, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21.

Stessa linea in tutta la regione Piemonte. A Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria, i sindacati sono sul piede di guerra dopo l’annuncio che l’outlet resterà aperto anche a Pasqua. I lavoratori hanno indetto uno sciopero per la giornata di sabato 15 aprile che si protrarrà fino alla domenica pasquale; prevista una manifestazione per le strade.

Intanto prolificano nel Torinese i cantieri per l’apertura di nuovi centri commerciali, oltre a quelli appena inaugurati.  

Nel 2018 comincerà la costruzione a Caselle Torinese, su un’area di 300mila metri quadrati, di un centro che ospiterà sia commercio sia imprese di intrattenimento, per iniziativa del gruppo «Aedes Siiq». Un’operazione che a regime, dal 2021, dovrebbe garantire ricavi per 70 milioni di euro l’anno alla società guidata da Carlo Puri Negri. Un progetto che secondo Confcommercio farebbe precipitare il mercato locale in una crisi profonda da cui non ne uscirebbe più, drenando un bacino di clientela che potrebbe estendersi da Aosta fino a Torino, ma anche per l’impatto che avrebbe sul territorio una simile opera, con l’attuale rete stradale incapace di assorbire un così notevole flusso automobilistico.

Spostandosi verso Vinovo e Nichelino entro a maggio è prevista l’apertura di «Mondo Juve», il più grande shopping centre del Piemonte, anche questo dedicato alle compere e al divertimento, oltre 82mila metri quadrati – un ipermercato Bennet e più di cento negozi – che sarà completato entro il 2018. Solo per la viabilità ordinaria sono stati investiti 35 milioni di euro.

La strategia nel capoluogo non è diversa. Solo quest’anno Torino rilascerà 14 autorizzazioni per nuovi supermercati e ipermercati, sparsi in tutta la città. I progetti di Esselunga nell’ex Westinghouse di via Paolo Borsellino e in corso Bramante, che si aggiungono a quello di corso Traiano, valgono da soli 10 milioni dei 32 che la giunta comunale utilizzerà per tamponare il bilancio, senza peraltro evitare i tagli alla cultura e alle scuole materne.

Inaugurazione con il botto per Torino Outlet Village di Settimo Torinese. Nei primi tre giorni di apertura – l’inaugurazione è stata il 24 marzo – i 2.300 posti auto nei parcheggi della struttura sono stati presi d’assalto dal doppio di vetture. Un avvenimento che non si era mai verificato in nessuno degli outlet di Arcus Real Estate, né in Italia né in Europa. «Nei primi dieci giorni di apertura», commenta Victor Busser Casas, general manager di Arcus Real Estate, «oltre 200 mila persone hanno visitato il nostro nuovo outlet Village a Settimo Torinese. Questo risultato conferma un successo, che del resto ci aspettavamo, per quanto riguarda i cittadini di Settimo e di Torino, ma anche per la presenza di un elevato numero di turisti, in particolare asiatici, che hanno inserito la sosta a Torino Outlet Village nei loro programmi di visita».

All’interno del Centro commerciale 90 negozi con marchi di alto profilo come Adidas, Armani, Coach, Dsquared2, Ferrari, Gucci, Jil Sander, La Perla, Michael Kors, Nike, Roberto Cavalli, Trussardi. Gli occupati, secondo Arcus Real Estate, sono oltre 600 tra addetti alle vendite e responsabili del negozio, assunti direttamente da ciascun marchio.

«Non abbiamo ancora dati ufficiali sul numero di dipendenti e in particolare su quanti di essi siano della nostra città o del Torinese», dice il sindaco di Settimo Fabrizio Puppo, «l’apertura è avvenuta da poche settimane. Facendo riferimento a strutture analoghe di solito le aziende ricorrono inizialmente a personale che viene trasferito da altri punti vendita, per poi gradualmente procedere con nuove assunzioni in loco. Nelle prossime settimane dovremmo comunque avere dati definitivi».

Nessun impatto negativo, invece, per il tradizionale commercio settimese. «Lo hanno confermato i titolari dei nostri negozi ‘storici’», prosegue il sindaco di Settimo, «il target di clienti è sostanzialmente diverso».

Opinione condivisa dal presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno, il cui territorio confina con l’outlet: «chi sceglie l’outlet è in caccia di abbigliamento e accessori di grandi firme delle stagioni precedenti, non del capo esclusivo in vendita nelle boutique del centro di Torino o nei negozi di quartiere». «Piuttosto», dice Salerno, «abbiamo dovuto potenziare la presenza della Polizia municipale per l’aumento del traffico lungo corso Romania e corso Giulio Cesare, in uscita dall’outlet verso Torino, e i passaggi dell’Amiat per lo smaltimento dei rifiuti, in crescita notevole soprattutto durante i week-end».

La direzione di Arcus Real Estate conferma di aver attivato una comunicazione costante tra la Polizia municipale e la vigilanza di Torino Outlet Village per regolare i flussi, aprendo e chiudendo gli accessi ai parcheggi in base alle presenze, e di aver predisposto un’efficace segnaletica interna negli stessi parcheggi. Le navette e i mezzi pubblici hanno fatto il resto, evitando – a parte i primi giorni, come detto – problemi di viabilità.

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