L'industria 4.0 è dei giovani

Intervista – Alberto Dal Poz, 44 anni, torinese, è il nuovo presidente di Federmeccanica: da torino, la sua città, l’invito a dare fiducia alle nuove generazioni  

Parole chiave: lavoro (167), economia (65), giovani (205)
L'industria 4.0 è dei giovani

La prima uscita pubblica del neo presidente di Federmeccanica, la Federazione sindacale dell'industria metalmeccanica italiana, è Torino, la sua città natale, in occasione dell’assemblea dell’Unione Industriale. Alberto Dal Poz, 44 anni, coniugato, tre figli, ingegnere, è amministratore delegato della Comec, azienda da lui fondata nel 1995 specializzata nella componentistica meccanica di precisione per l’industria automotive. Dal Poz, eletto presidente per il quadriennio 2017-21, durante l’assemblea nazionale di Federmeccanica succede a Fabio Storchi. Un giovane imprenditore che ha alle spalle numerose cariche importanti nell’associazionismo d’impresa: già presidente dell’Amma, Associazione delle imprese meccaniche e meccatroniche della Provincia di Torino e vice presidente dell’Unione Industriale di Torino dal  2013 è stato anche vice presidente di Federmeccanica. Lo abbiamo incontrato a margine dell’assemblea dell’Unione industriale.

Presidente, cosa porterà dello stile torinese di fare impresa in Federmeccanica?

Credo che le caratteristiche della torinesità apprezzate non solo in campo imprenditoriale siano l’operosità e l’estrema concretezza. Questa terra di santi sociali e di gente capace di affrontare e risolvere problemi ha molte ricchezza da trasferire in un momento di difficoltà come sta attraversando il nostro Paese: la china da risalire è ripida, non dimentichiamoci  che dal 2008, quando è iniziata la crisi abbiamo perso il 25% della capacità produttiva e il nostro territorio, a vocazione industriale ha sta patendo moltissimo. Occorre restituire fiducia innanzitutto: abbiamo le competenze e le risorse per ripartire: negli anni ’50 quando il nostro Paese era ridotto a macerie c’è stata un’azione congiunta di tutte le parti per far ripartire l’Italia che è diventata un grande Paese industrializzato.  In questo senso va interpretato il nuovo contratto dei metalmeccanici firmato da Federmeccanica: dietro gli investimenti ci sono delle persone, ci sono i lavoratori e non si va da nessuna parte si non si decide di lavorare tutti insieme per il bene comune. Oggi ai bisogni che sono tanti, far rinascere il desiderio di risollevarci.

Presidente, il territorio torinese registra un tasso disoccupazione giovanile che sfiora il 40% una situazione, come è stata definita dal nostro Arcivescovo nella recente assemblea diocesana dedicata alle nuove generazioni «la piaga sociale oggi più pesante che i giovani subiscono nel nostro territorio». Il Papa ha di nuovo ammonito che è  stolto far lavorare a lungo gli anziani mentre i giovani sono disoccupati. ome ci può uscire da questa situazione?

Mi è piaciuto molto che l’ambientazione dell’assemblea  dell’Unione industriale sia stata caratterizzata da un percorso virtuale in cui dalla strada si viene accolti da giovani che presentano agli imprenditori partecipanti una stampante a 3D e le nuove tecnologie digitali. È ormai inevitabile il passaggio all’industria 4.0 ma dobbiamo tenere presente che i protagonisti di questa rivoluzione industriale saranno i giovani, i «nativi digitali» e la loro creatività. L’innovazione digitale sta già passando attrveso di loro, dobbiamo lasciarci guidare, è indispensabile un trapasso di nozioni tra generazioni per guardare al futuro. Per questo è indispensabile dare fiducia ai giovani se vogliamo costruire futuro: solo così potremo dire di aver affrontato seriamente la crisi di questi ultimi anni.

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