La costituzionalista Anna Maria Poggi: il Veneto non è la Catalogna, ma attenzione...

"Valanga di 'sì' ai referendum del 22 ottobre per l'autonomia delle Regioni del Nord: 98% in Veneto, 95% in Lombardia. Non sottovalutare il segnale delle urne contro l'immobilismo del Parlamento e gli eccessivi privilegi delle Regioni a Statuto speciale: Sicilia, Valle d'Aosta... ". Forse un referendum anche in Piemonte

La costituzionalista Anna Maria Poggi: il Veneto non è la Catalogna, ma attenzione...

Secondo la costituzionalista torinese Anna Maria Poggi, era ampiamente prevedibile che i referendum consultivi di domenica 22 ottobre in Veneto e Lombardia portassero a una valanga di «sì» per l’allargamento dell’autonomia dei governi regionali. «È dal 2001 che le Regioni del Nord chiedono un allargamento delle proprie competenze nell’ambito dell’art. 116 della Costituzione e chiedono un potenziamento delle risorse economiche che servono a gestirle – spiega la titolare della cattedra di Diritto e Costituzionale e Regionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza del capoluogo piemontese – La sordità del Parlamento ha ottenuto l’iniziativa referendaria, con il suo esito così netto».

Perché fino ad ora le istanze delle Regioni del Nord non sono state raccolte dal Parlamento?

Vi si oppongono fortemente le Regioni a Statuto Speciale, a partire dalla Sicilia che gode di un numero molto elevato di parlamentari.

Perché questa opposizione?

Le Regioni a Statuto speciale godono di un regime finanziario molto favorevole: trattengono sul proprio territorio il 100% delle risorse raccolte con la leva fiscale. Le altre Regioni, che sono a Statuto ordinario, cioè hanno minore autonomia, trasferiscono allo Stato centrale una quota del gettito fiscale, per equilibrare le risorse del Paese. Il fatto che Veneto e Lombardia stiano chiedendo di poter ritoccare al rialzo la percentuale di risorse che trattengono sul proprio territorio (senza mai arrivare comunque al 100%) mette ovviamente in discussione i privilegi di Sicilia, Trentino e via dicendo. Privilegi che, a mio modo di vedere, sono ormai divenuti largamente antistorici.

Non le sembra che in Italia gli esperimenti federalisti, fino ad oggi, abbiano avuto esiti fallimentari?

L’intero meccanismo delle Regione è in crisi. Gli squilibri fra Regioni a Statuto speciale e Regioni a Statuto ordinario sono oggettivamente da rivedere. Al di là delle visioni politiche, è giusto chiedere che venga rimesso in discussione il sistema delle distribuzione delle risorse. Lo si deve fare, con intelligenza, proprio per evitare fughe in avanti degli estremismi. Qui il problema non è la solidarietà fra le Regioni «ricche» e le Regioni meno sviluppate, ma l’equilibrio degli oneri caricati su quelle a Statuto ordinario e a Statuto speciale.

Anche in  Piemonte qualche settimana fa si è costituito un comitato per la promozione di referendum analoghi a quelli celebrati in Veneto e Lombardia.

Non c’è da stupirsi di questa iniziativa. Il Piemonte è un delle quattro Regioni (insieme a Toscana, Lombardia, Veneto) che dal 2001 chiede al Parlamento di rivedere il sistema delle autonomie.

Cosa dovrebbe fare, secondo lei, il Governo nazionale di fronte all’esito dei referendum di Veneto e Lombardia?

Credo che debba cogliere l’occasione per affrontare molto seriamente e complessivamente la questione. La vicenda della Catalogna, con il durissimo scontro fra Madrid e Barcellona, insegna che la questione delle autonomie dev’essere affrontata e risolta sul piano politico, non con le iniziative legali.

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo