Germania: una alleanza contro la xenofobia

Un movimento ecumenico per affrontare le emergenze sociali 

Parole chiave: xenofobia (1), cattolici (72), cristiani (70)
Germania: una alleanza contro la xenofobia

La Germania dice no ai casi sempre più frequenti di xenofobia e soprattutto alla cultura incarnata da Pegida, movimento politico espressamente anti-islamista nato a Dresda nel 2014 e che è andato crescendo in questi mesi in Germania e in tutta l’Europa centrale.  L’azione di contrasto a questa cultura dell’ “anti-“ è partita l’11 febbraio scorso a Berlino con il lancio di quella che è stata definita “una delle più grandi alleanze che la società civile tedesca abbia mai visto” e che prende sempre più corpo con il passare delle settimane.

È l’ “Alleanza per la tolleranza, la solidarietà, democrazia e Stato di diritto - contro l'intolleranza, l'inimicizia e la violenza” nata per volontà di dieci attori ben radicati nel tessuto sociale tedesco (tra cui la Conferenza episcopale e la Chiesa evangelica, il coordinamento delle comunità musulmane e il consiglio delle comunità ebraiche in Germania) e sostenuta da associazioni sindacali, imprenditoriali, culturali, della società civile, del volontariato di ogni colore e ispirazione, per un totale, ad oggi di 142 sigle e milioni di persone che esse rappresentano. L’appello di questo movimento, emblematicamente intitolato “La dignità dell’essere umano è inviolabile”, è un inno ai valori della solidarietà, un invito all’accoglienza sulla base del principio per cui  “chiunque teme per la propria integrità fisica e la propria vita nel suo paese d’origine a causa di guerre e persecuzioni, ha diritto alla protezione in Europa”.

Se il modo in cui le folle di rifugiati sono state accolte in Germania è testimonianza di una forte coesione sociale, resta un impegno comune, della politica, delle Chiese e comunità religiose, degli attori economici e della società civile il dover affrontare tutte le questioni e le problematiche legate all’integrazione che ora abitano la Germania insieme all’oltre milione di rifugiati arrivati nel 2015. 

Senza facili irenismi, ma avendo ben chiaro nella memoria collettiva che cosa l’odio razziale abbia prodotto, la Germania democratica e radicata nella cultura dell’inviolabilità della dignità di ogni essere umano si rende conto dei rischi connessi a questo momento storico e s’impegna a “rafforzare la democrazia e lo stato di diritto”, invocando come punto di partenza l’accettazione da parte di tutti dei valori che la costituzione tedesca sancisce affinché “coesistenza pacifica e integrazione” possano avvenire.

Questo potente movimento ideale che con l’Alleanza si è messo in moto dovrà riuscire nel breve e medio periodo a dimostrare con i fatti che la convivenza è possibile, che l’accoglienza è un volano di crescita, che l’integrazione va a beneficio di tutti. Dovrà farlo in fretta perché la paura e la diffidenza si propagano molto più in fretta della solidarietà e della fiducia.

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