Perché la fede fa bene anche all’imprenditore

Cattolico convinto, Flavio Repetto, nato 82 anni fa a Lerma, paese alessandrino che respira l’aria del mar ligure, è l’imprenditore al quale fa capo un gruppo di diverse aziende con quasi 500 dipendenti, i marchi Novi, Elah, Dufour, Baratti & Milano e quartiere generale a Novi Ligure. Controlla anche l’editrice Marietti 1820. Dal 2007 al 2013 ha anche presieduto la Fondazione Carige, principale azionista dell’omonima banca.

Per l’imprenditore, la fede dà più vantaggi o svantaggi?

Vantaggi. Il cristianesimo insegna positività e a credere nell’uomo, che è la principale risorsa di ogni azienda. Quanto agli svantaggi, non ne vedo alcuno.

Quali sono i precetti di Gesù più impegnativi per l’imprenditore cristiano?

Sono gli stessi per ogni individuo, e il primo è rispettare i nostri simili perché offendere un uomo equivale a offendere Dio. Questo è il principio che deve guidare tutti e certamente l’imprenditore, che più di altri ha la possibilità di fare del male oltre che tanto bene.

Nel mondo degli affari come si presenta il diavolo?

Sempre bello e affascinante.

E dove si nasconde?

Nelle vie facili.

Come opera?

Con le tentazioni. E viviamo in una società che è tutta una tentazione. Rinunciarvi è una scelta, morale, civile e cristiana. Respingere una tentazione è, per esempio, rifiutare un affare che sappiamo benissimo dannoso, magari rovinoso, per un’altra persona o per tante famiglie. I sentieri fioriti li vediamo tutti e sono molto invitanti, ma dopo il mattino e il pomeriggio arriva la sera, quando si torna a casa, in famiglia e, nel silenzio di una stanza, incontriamo noi stessi e facciamo i conti con la nostra coscienza.

Rodolfo Bosio

(l’articolo completo sul numero 37 del 26 ottobre 2014 de «il nostro tempo»)