Rifiuti e ambienti: nuove opportunità dall’insetticultura

Hermetia illucens - larve per lo smaltimento e il compostaggio 

Parole chiave: larve (1), rifiuti (6), ambiente (25)
Rifiuti e ambienti: nuove opportunità dall’insetticultura

Il fatto che le mosche rappresentino una delle soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti organici può risultare sorprendente per i non addetti ai lavori.

Eppure l’utilizzo degli insetti per smaltire rapidamente masse organiche di scarto è da anni una pratica di molti agricoltori americani e che ora sta prendendo piede anche in Europa.

«In effetti gli studi e le esperienze in questo settore confermano che le larve di Hermetia Illucens sono in grado di accelerare e stabilizzare i normali cicli di compostaggio» afferma  Giuseppe Tresso, professionista da anni impegnato nel settore delle energie rinnovabili e dei rifiuti organici. «È arrivato il momento di avviare dei programmi di scala industriale anche da noi», continua.

Tresso ci informa che proprio la nostra città di Torino è uno dei centri di eccellenza mondiale nello studio delle qualità alimentari e ambientali degli insetti. Da anni, infatti, lo staff della dottoressa Laura Gasco del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino conduce ricerche mirate all’uso delle farine di insetto nell’alimentazione animale e alle metodologie di allevamento delle larve.

L’ing. Renato Bortolussi coordina con Tresso un gruppo di imprese nella realizzazione di uno studio di fattibilità sull’impiego della Hermetia illucens, «cugina» della mosca comune che infastidisce la nostra vita.

«E’ una mosca perfetta per trattare gli scarti organici: si ciba di materiale in decomposizione. In venti giorni le larve sono in grado di degradare fino al 70% il substrato organico, riducendo del 24% le concentrazioni di azoto e possono anche ridurre la quantità di batteri pericolosi, come l’Escherichia coli nel letame».

L’elevato potere proteico delle larve, oltre ai mangimifici e all’Università, interessa anche la Fao - che ha patrocinato il progetto di ricerca e vede nello sviluppo dell’insetticoltura una possibilità di alimentazione per il nostro pianeta.

Le criticità che oggi sono allo studio sono di tipo tecnico, in prevalenza relative alla riproduzione delle condizioni ambientali per far sì che questa larva possa riprodursi e alimentarsi tutto l’anno all’interno di strutture condizionate.

Sembra quindi che il 2015 sia l’anno giusto per avviare e affermare queste biotecnologie sul nostro territorio anche perché la Commissione Europea è impegnata a varare un regolamento per l’impiego delle farine di insetti nell’alimentazione dei polli e dei pesci di allevamento (oggi si possono utilizzare unicamente per la produzione di mangimi per animali di compagnia) spalancando le porte ad un mercato di dimensioni enormi. 

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