Collegno, smaltire con rispetto si può

Barricalla, uno dei più importanti impianti italiani per il corretto trattamento dei rifiuti speciali. In un convegno presentati i programmi futuri

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Collegno, smaltire con rispetto si può

«Gli illeciti ambientali sono reati d’impresa. La malavita che organizza e gestisce discariche illegali o lo smaltimento dei rifiuti (spesso in Africa) al di fuori delle regole è solo il braccio operativo. Se in Italia ci fossero discariche per rifiuti speciali in quantità adeguata il problema sarebbe risolto alla radice». Schiette e incisive sono le parole dell’on. Alessandro Bratti, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlate, intervenuto nei giorni scorsi a Torino durante il convengo «Dalla terra dei fuochi alla democrazie delle discariche», organizzato all’Unione Industriale da Barricalla, la società mista (pubblica-privata) che gestisce alle porte di Torino uno dei più importanti siti italiani per il conferimento dei rifiuti industriali, speciali e non speciali.

L’Italia produce ogni anno fra le 125 e le 135 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che vengono dai processi industriali, delle opere di bonifica (amianto soprattutto) dei cantieri edili delle grandi opere. Ovvero il rovescio della medaglia della nostra vita comoda e «moderna» è la produzione di rifiuti industriali, invisibili ai nostri occhi perché ognuno di noi percepisce solo i rifiuti di casa e non quelli derivanti dalla produzione di una maglietta, un telefonino o della filiera agroalimentare.

Rifiuti inevitabili? «In parte sì, perché legati ai consumi di tutti» - commenta Paolo Peveraro, presidente Iren - «ma si possono sicuramente ridurre con una maggior attenzione ai prodotti che acquistiamo (ovvero con campagne educative, come quelle promosse da Edu.Iren) e con una gestione integrata e una visione d’insieme, che in Italia manca».

Le discariche per rifiuti speciali come Barricalla (unica nel suo genere in Italia, per le possibilità di accoglienza ad ampio spettro e per la sicurezza del trattamento e dello stoccaggio) sono necessarie e ne occorrerebbero altre, sia per offrire all’industria nostrana lo smaltimento legale, corretto e a prezzi certi (altrimenti i furbi approfittano delle «terre dei fuochi» e gli onesti mandano in Germania con altissimi sovra-costi) sia per la circolarità dell’economia. Una discarica come Barricalla crea lavoro specializzato, è un rigoroso presidio ambientale a tutela del territorio e della salute di tutti, offre introiti importanti al territorio che la ospita (il Comune di Collegno riceve 6 -700 mila euro ogni anno) e ogni invaso riempito e sigillato si trasforma in una collina fotovoltaica: al momento il lotto I ospita 3 mila pannelli fotovoltaici che producono energia per 400 appartamenti. E nel giro di un paio d’anni la situazione potrebbe triplicare.

«Abbiamo l’intenzione di far diventare questo primo incontro un appuntamento fisso, un momento di confronto a livello nazionale» - conclude Alessandro Battaglino, presidente di Barricalla e promotore del convengo «dove tutti tecnici, amministratori e cittadini possano trovarsi nella stessa sala per confrontarsi sulle nuove strategie da intraprendere per la gestione dei rifiuti speciali in Italia».

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