Agricoltura, un miliardo al Piemonte

Una bocca d'ossigeno per uno dei settori primari dell'economia

Agricoltura, un miliardo al Piemonte

La Commissione europea il 28 ottobre scorso ha dato il via libera al nuovo Psr, Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte che, fino al 2020, permetterà di investire 1,09 miliardi di euro, di cui 471 milioni di euro di fondi Ue e 622 di cofinanziamento nazionale. Saranno 3900 gli imprenditori agricoli che riceveranno aiuti per l’ammodernamento delle loro aziende e 1200 i giovani agricoltori a ottenere un sostegno per l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende.

La voce di bilancio più sostanziosa (33%) è quella destinata alla valorizzazione degli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura, con oltre 360 milioni. Quasi un quarto delle risorse (24,7%) sarà invece indirizzato a dare più competitività e redditività alle aziende agricole, oltre che per una gestione sostenibile delle foreste, per un totale di quasi 270 milioni. Un altro 15 per cento, cioè più di 163 milioni, va alle iniziative per inclusione sociale, riduzione della povertà e sviluppo economico nelle zone rurali, mentre quasi 163 milioni è il budget per attività mirate all'organizzazione della filiera alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha definito la notizia «Una boccata d'ossigeno e un volano di finanziamenti per le imprese agricole piemontesi, per i giovani e per il territorio. Ogni euro investito genera un indotto venti volte superiore, sia a monte che a valle delle imprese agricole. Il programma è incentrato prioritariamente sull’ambiente, al quale è riservato il 40 per cento delle risorse».

«Il comitato di sorveglianza - ha spiegato Giorgio Ferrero - si riunirà per la prima volta il 26 e 27 novembre. Verranno definite le priorità, l’intenzione è di pubblicare entro la fine dell’anno qualche bando sui giovani e sugli investimenti in agricoltura, i due settori che da più tempo attendono sostegno. Il nuovo Psr sarà importante per i comparti che hanno bisogno di rafforzarsi strutturalmente, con sinergie tra produttori e trasformatori e un nuovo rapporto con la grande distribuzione. Ma sarà anche fondamentale costruire una comunicazione sul cibo nuova e più moderna, che non sia generalista, che faccia distinzione tra cibo di qualità e cibo di massa, perché senza quel tipo di comunicazione non usciremo dalle nostre difficoltà. Il caso della carne di questi giorni deve insegnarci molto a questo proposito».

Delia Revelli, presidente di Coldiretti Piemonte, commenta così l’approvazione del Psr: «Un traguardo che Coldiretti Piemonte aspettava da tempo e al cui raggiungimento ha lavorato intensamente. Non è però un punto d’arrivo, bensì di partenza per declinare nella pratica le misure previste dal Psr a sostegno delle nostre aziende».

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