Gioco d’azzardo, c’è la legge
In Piemonte scommesse vietate nei pressi di scuole e parrocchie

Tre articoli, il 5 il 6 e il 7 saranno i punti di forza per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo patologico in tutto il Piemonte. Vieteranno rispettivamente la collocazione degli apparecchi per il gioco come le slot machine in prossimità di luoghi sensibili, imporranno limitazioni orarie e impediranno la pubblicizzazione delle aperture di sale gioco e sale scommesse. Con la presentazione il 21 aprile in Consiglio Regionale del testo unificato del disegno di legge 126 e della proposta di legge 112 che contiene le "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" è iniziata dunque la discussione che dovrebbe portare in breve ad una legge regionale - tra le prime in Italia - per regolamentare il gioco cercando di ridurne il più possibile l'impatto sulle fasce deboli della popolazione.
Il testo (approvato dalle commissioni commercio e sanità con il sostegno di tutte le forze politiche e illustrato dai relatori di maggioranza, appartenenti ai gruppi Pd e Sel, e di minoranza, appartenenti ai gruppi di FI e del M5S) prevede in particolare il divieto di collocare apparecchi per il gioco in locali che si trovino a una distanza dai "luoghi sensibili" come scuole o luoghi di culto, ospedali, bancomat e 'compro oro' non inferiore a 300 metri, per i comuni fino a 5 mila abitanti, e non inferiore a 500 metri, per i comuni con più di 5.000 abitanti. Tra le novità anche la previsione del Piano triennale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico (interventi di formazione e sensibilizzazione per genitori, studenti, insegnanti) che il Consiglio regionale dovrà approvare, su proposta della Giunta, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge.
Si moltiplicheranno dunque le iniziative, che già da tempo la Pastorale della Salute, la Caritas e molte parrocchie stanno organizzando per far comprendere quanto il gioco d'azzardo sia diffuso: in Piemonte oltre il 40% dei giovani tra i 14 e i 19 anni dichiara di aver provato a giocare almeno una volta.
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