L'umanità di Gesù durante la Passione

Uno studio sul Taedium di Gesù crocifisso nella riflessione di San Tommaso d'Aquino, per città nuova

Parole chiave: emanuele pili (1), cittanuova (1), san tommaso (1), taedium (1), teologia (15)
L'umanità di Gesù durante la Passione

Emanuele Pili, nel suo «Il taedium tra relazione e non-senso» (edizioni Cittanuova), esamina acutamente e in maniera originale una questione forse ancora poco approfondita che tocca però uno dei punti fondamentali del pensiero tommasiano e della fede cristiana in generale.

Smentendo chi vede nella riflessione e nel pensiero del grande Dottore della Chiesa uno sterile intellettualismo, Pili ci mostra l'Aquinate intento nell'indagine di uno dei misteri più interessanti  della morte in croce di Gesù: il taedium che questi patì durante la propria passione. Intenzione ardita, quella di Tommaso, nel cercare di indagare e di descrivere il vissuto del Cristo crocifisso in quanto vero Dio, ma contemporaneamente vero uomo. L'uomo-Dio che, nella sua esperienza più estrema e paradossale, appeso al legno, prova una così radicale solitudine, un così radicale abbandono, da chiamare in causa con un grido lancinante il Padre stesso ed il suo silenzio. Come afferma Tommaso nella Summa Theologiae: «il suo dolore superò ogni dolore di qualsiasi penitente: sia perché deriva da una maggiore carità e sapienza, virtù che accrescono direttamente il dolore della contrizione, sia perché egli soffriva simultaneamente per i peccati di tutti, secondo le parole del profeta [Is 53,4]: ‘Si è veramente addossato i nostri dolori’» (S. T. III, q. 46, a.6 ad 4).

La sfida di Tommaso non si ferma qui, però. Egli si spinge più in là, prospettando, parallelamente alla solitudine abissale del taedium, la relazione di unità e beatitudine del Verbo incarnato con il Padre, attraverso la nozione di gaudium fruitionis. Prendendo in prestito le parole di Pili, si tratta dunque di «leggere l'evento della crocifissione di Gesù come il luogo dove, massimamente, si è realizzata la perfetta comunione tra Dio e il Verbo incarnato. Di concerto, però, rivela – in nuce – che quel sentimento che dovrebbe conseguire da quella relazione non si manifesta pienamente nel Figlio, perché rimane nel fondo della sua anima senza farsi sentire. Si tratta, in altre parole, della piena e reale comunione con il Padre, in compresenza dell'immersione nel non senso del taedium» (p. 310).

Come giustificare un tale mistero? Come arrivare anche solo a coglierne la profondità? Il saggio di Emanuele Pili ha il merito di cogliere la grandezza del tentativo dell'Aquinate racchiuso nella sua opera più significativa: la Summa Theologiae. L’Autore esamina dapprima in dettaglio le fonti ereditate da Tommaso partendo dalle Scritture (Primo e Secondo Testamento), passando per le opere dei Padri della Chiesa (da Agostino a Giovanni di Damasco, da Girolamo a Gregorio di Nissa), fino alle fonti medioevali anteriori e contemporanee all’Aquinate. Accanto a un tale lavoro storiografico si affianca una altrettanto approfondita analisi teoretica delle opere stesse di san Tommaso (Scriptum super sententiis, De Veritate, Quodlibet VII e Compendium Theologiae ), le quali vengono poi messe in costante relazione con la Summa.

Una strada che si snoda attraverso alcuni passaggi fondamentali. In primo luogo la descrizione di cosa sia la visione di Dio per essentiam, posta a confronto con la fruitio dei; mettendo così in risalto contemporaneamente l'importanza di intelletto e volontà nell'atto della visione beatifica e mostrando in qual modo esse interagiscano. Assodato questo punto, lo studio affronta il delicato argomento delle passioni nell'anima fino all'esame delle sofferenze subite da Gesù nella passione (con particolare attenzione al taedium appunto) e culminando con l'esame dell'esperienza interiore di Cristo crocifisso.

Un cammino che ha anche il grande merito di mantenere sempre paralleli il discorso cristologico e antropologico, mostrando come il vissuto di Gesù appeso al legno della croce getti lampi di luce capaci di illuminare la nostra stessa conoscenza della condizione umana.

 

PILI Emanuele, Il taedium tra relazione e non-senso. Cristo crocifisso in Tommaso d’Aquino, Cittanuova, Roma, 2014, pag. 340, euro 32.

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