Ettore Scola un maestro del cinema italiano

Uno degli ultimi grandi del cinema italiano della stagione d’oro del cinema italiano, Ettore Scola, si è spento il 19 gennaio, in ospedale a seguito di una crisi cardiaca rivelatasi fatale

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Ettore Scola un maestro del cinema italiano

Un altro pezzo della cosiddetta commedia all’italiana non c’è più. Anche se Ettore Scola è stato molto di più. Un autore che, «ridendo e scherzando» - due parole che sono anche il titolo del documentario-ritratto, firmato dalle figlie Paola e Silvia, che uscirà nei cinema il 1° febbraio – con serietà e leggerezza, allo stesso tempo, ha descritto e raccontato l’Italia. Originario della provincia avellinese (era nato a Trevico nel 1931), la sua famiglia poco dopo la sua nascita si trasferisce a Roma - Scola comincia la sua carriera nel mondo dell’arte quando, poco più che ragazzo, fa vignette satiriche per la rivista umoristica Marc’Aurelio, impegno che si farà più stabile e continuativo negli anni in cui frequentava giurisprudenza. E poi sarà battutista, autore di riviste radiofoniche per Alberto Sordi e sceneggiatore per svelte commedie di genere per Totò e Macario, collaborerà con Ruggero Maccari e poi con Age e Scarpelli alla stesura degli script di film come «Un americano a Roma» di Steno (1954), «La grande guerra» di Monicelli (1959) e «Crimen» di Mario Camerini (1961).

Uno sceneggiatore, prima di tutto, quindi. Tra i più acuti e raffinati. Con la rara capacità di osservare il reale, tipizzare i caratteri, il tutto acuito dalle molte letture in gioventù e dalla passione per i grandi della letteratura. Si arriverà al 1964, anno del suo esordio alla regia cinematografica quando, convinto dall’amico Vittorio Gassman, dirige «Se permettete parliamo di donne». Saranno poi quasi una trentina di film, diretti nell’arco di un quarantennio, in cui è difficile limitarsi a citare solo qualche titolo: «Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?», «Il commissario Pepe», «Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca», «Permette? Rocco Papaleo», «C’eravamo tanti amati», «Brutti, sporchi e cattivi», «Una giornata particolare», «La terrazza», «Ballando ballando», «La famiglia», «Che ora è»…

È stato un grande autore del cinema italiano, Ettore Scola, che è partito dal comico, dalla commedia, per guardare il reale e raccontarlo con profondità e serietà. Con lo sguardo amaro e malinconico che trascolora nell’affettuosa leggerezza dell’ironia. I suoi film, benché ormai del passato, sono vivide fotografie che ancora ci parlano del nostro quotidiano. Auguriamoci che la sua lezione di stile sia sempre più fatta propria dai registi (italiani e no) oggi in attività.

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