La mostra su San Sebastiano. Quando la provincia riesce ancora a stupire

Grande successo per la mostra al castello di Miradolo 

Parole chiave: san sebastiano (1), miradolo (1), castello (1), pinerolo (5), mostra (24), torino (730)
La mostra su San Sebastiano. Quando la provincia riesce ancora a stupire

 Nel panorama culturale piemontese da qualche anno ormai spicca una realtà che, passo dopo passo, mostra dopo mostra, evento dopo evento, ha saputo conquistarsi un posto di primo piano. Stiamo parlando della Fondazione Cosso che del castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, ha fatto una delle più dinamiche e interessanti sedi espositive a livello regionale e non solo. La conferma viene dai dati dell’ultima mostra, dedicata alla figura di San Sebastiano nell’arte rinascimentale e barocca, che in poco meno di cinque mesi ha saputo attirare oltre 16.000 visitatori provenienti da tutta Italia.  Curata da Vittorio Sgarbi e da Antonio D’Amico l’esposizione (che chiuderà l’8 marzo) ha portato nelle sedici sale del castello di Miradolo (alcune delle quali ristrutturate per l’evento) una quarantina di capolavori. Opere di maestri assoluti (da Raffaello a Guido Reni, da Tiziano a Rubens, da Guercino a Ribera) hanno illustrato attraverso «la bellezza e l’integrità» (questa la chiave di lettura proposta dalla mostra) l’iconografia di uno dei santi più venerati dell’Occidente, ma anche – nell’accattivante prospettiva proposta dai curatori – il simbolo del perfetto equilibrio fra la pietas cristiana e la bellezza classica, il  sentimento religioso e la perfezione fisica, il culto per il vir Dei e quello per il suo corpo seducente.

Con san Sebastiano il castello di Miradolo ha segnato il record di presenze nella sua breve ma già intensissima storia, iniziata nell’ottobre 2008 (con un allestimento dedicato a Lorenzo Delleani e al suo tempo) e proseguita in un costante crescendo che ha visto giungere alle porte di Pinerolo opere di Vittorio Avondo, di Luigi Spazzapan, di Orsola Maddalena Caccia, fino ai capolavori di Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Caravaggio, ammirati da un pubblico sempre più numeroso ma anche sempre più affezionato e incuriosito da questo “miracolo di provincia”. Quella di Miradolo è infatti la storia di un successo costruito con entusiasmo ma senza clamori, con passione ma senza eccessi, con lungimiranza e sagacia. Una storia tutta piemontese, verrebbe da dire, fatta di serietà, di concretezza, di tenacia, di sobrietà: qualità che sono proprie della Fondazione e, in particolare, della sua presidente Maria Luisa Cosso, esempio (sempre più raro) di un mecenatismo generoso e intelligente, rivolto alla collettività e aperto al territorio, a quella provincia che, anche in un momento di crisi e difficoltà, riesce ancora a stupirci.  E le sorprese a Miradolo non finiscono.

Sabato 7 e domenica 8 marzo, quasi a voler congedare le opere d’arte con un altro omaggio alla bellezza, verrà riproposto “il Martirio di San Sebastiano”, la raffinata (e di rarissima esecuzione) partitura di Claude Debussy ispirata alla figura del santo, riletta in un’inedita versione da camera curata da Roberto Galimberti e accompagnata da suggestive scenografie video in cui il dramma del martirio del santo è affidato all’attrice Silvia Calderoni. Poche settimane di pausa e il 28 marzo verrà inaugurata una nuova, preziosa mostra dedicata al Giudizio Universale del Beato Angelico. Altri capolavori arriveranno sulle sponde del Chisone: in un angolo di quella provincia che ha saputo cogliere nella promozione dell’arte e nella valorizzazione della cultura le ragioni di un nuovo (e speriamo duraturo) sviluppo.

Tutti i diritti riservati

Arte e mostre

archivio notizie

17/04/2017

Quando non si costruisce futuro

NON E' UN PAESE PER GIOVANI                        (Italia, 2017)

Regia: Giovanni Veronesi

Con Sara Serraiocco, Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo

19/12/2016

La rinascita dell’arte moderna. L’esempio della Galleria d'Arte Moderna

L'esposizione "Dalle bombe al Museo: 1942-1959..." a cura di Riccardo Passoni e Giorgina Bertolino da una idea di Carolyn Christov-Bakargiev

14/11/2016

Nella Francia profonda vite tra speranze e illusioni

SAINT AMOUR   (Francia, 2016) Regia: Benôit Delépine, Gustave Kervern con Gérard Depardieu, Benôit Poelvoorde, Céline Sallette

01/11/2016

A Torino jazz e letteratura un bel binomio

Un itinerario artistico culturale tra note e poesia al Cafè des Arts