Troppo "piccoli" per la Messa?

La vita di fede non esclude l'età infantile, che ha il suo linguaggio e il suo posto nella festa cristiana. Un dossier del "La Voce del Popolo" sul numero del 23 novembre racconta lo spazio speciale che alcune parrocchie riservano alle famiglie con fìgli, le iniziative di animazione liturgica, le prospettive della pastorale 0-6 anni

Parole chiave: bambini (21), chiesa (665), liturgia (5), messa (26), catechesi (16), famiglia (86)
Troppo "piccoli" per la Messa?

È sempre successo: durante la Messa della domenica i bambini piangono, ridono, fanno rumore. Sarebbe meglio se restassero a casa? «Niente affatto – risponde a Torino il parroco della Crocetta don Guido Fiandino – La chiesa è casa, le famiglie devono poterla frequentare unite, insieme ai piccoli. Dico spesso ai genitori di venire a Messa con i bambini, e di evitare il sistema dei ‘turni’ separati: la moglie che partecipa da sola a una celebrazione, il marito a una Messa diversa… Venite in chiesa tutti insieme, portate i bambini: il senso della domenica è questo! Al limite, se i piccoli diventano ingovernabili, rispetterete il clima di raccoglimento della comunità allontanandovi dalla chiesa al momento opportuno».

A considerare il bicchiere mezzo vuoto, si vede solo il problema: i bambini in chiesa disturbano. A considerarlo mezzo pieno: i piccoli sono la gioia della Chiesa, il futuro, i prediletti. «Spesso mi sono trovato a osservare – confida Fiandino – che un comunità incapace di accettare un po’ di ‘disturbo’ dai bambini non è una comunità matura». Poi certamente: si può lavorare sugli spazi da dedicare i piccoli, sul linguaggio, sui segni…. Alla Crocetta (Beata Vergine delle Grazie) c’è una cappella dedicata ai piccoli con tavolini e disegni da colorare su temi ispirati al Vangelo del giorno. I genitori respirano, partecipano alla Messa, specie a quella delle 10 per le famiglie; anche i bambini partecipano, a modo loro.

Diverse parrocchie della diocesi di Torino stanno aumentando la propria attenzione all’accoglienza dei piccoli in chiesa. Nella parrocchia di Nostra Signora della Salute da qualche anno durante la Messa domenicale delle 10, frequentata soprattutto dai bambini della catechesi, dagli scout, dai gruppi giovanili e dalle famiglie, per i piccoli da 0 a sei anni, viene dedicata una particolare attività. Un gruppo di sei famiglie con bimbi in tenera età invita i più piccoli a partecipare alla liturgia della Parola nella casa parrocchiale. «Dalla prima lettura all’omelia - spiega Giuliana Marzolla, una delle mamme impegnate in questa attività e che fa parte l’equipe battesimale – raduniamo i bimbi, un gruppo che varia dai 15 a1 30, e cerchiamo di spiegare le letture della domenica aiutandoci con il disegno, l’animazione, le ombre cinesi e il canto in modo che i piccoli riescano a comprendere che la Parola di Gesù ha qualcosa da dire anche a loro. Nel momento delle intenzioni di preghiera torniamo in chiesa con un cartellone, un piccolo oggetto, una scenetta che offriamo a tutta l’assemblea spiegando che cosa i più piccoli hanno interiorizzato delle letture del giorno».

Le famiglie sono contente di questa attività perché i bambini vengono a Messa volentieri, attendendo «il loro momento». «Da quest’anno– prosegue Giuliana - il nostro parroco, in sintonia con la lettera pastorale dell'Arcivescovo, ci ha incoraggiati a proseguire questa attività liturgica per i più piccoli in modo da sottolineare e incentivare il raccordo fra la catechesi battesimale e le tappe successive dell’iniziazione cristiana; un modo per aiutare le famiglie a proseguire il cammino iniziato al momento della scelta di battezzare i propri figli».

Anche nella parrocchia dell’Assunzione di Maria Vergine al Lingotto, circa una volta ogni due mesi, le famiglie che si recano a Messa con bambini di 3-6 anni li affidano a un gruppo di animatori liturgici che offrono ai piccoli un momento separato nei locali dell’oratorio: «può essere un’attività ispirata al Vangelo del giorno – spiega il parroco don Geppe Coha –  oppure a un momento particolare dell’anno liturgico, a un tema di preghiera… I bambini lo elaborano disegnando, giocando, usando il linguaggio della loro età». Nelle altre domeniche dell’anno, quando quest’attività particolare non si svolge, «la chiesa parrocchiale riserva uno spazio dedicato ai bambini più piccoli nella cappella del Santissimo, dove i bambini trovano una cesta con libri illustrati, materiale per disegnare, strumenti che li aiutano a vivere la Messa».

Settimo Torinese, parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa. «Celebriamo la Messa domenicale in tre chiese diverse – dice il parroco don Domenico Cravero – e a ciascuna partecipano bambini, giovani, adulti. Pur celebrando Messe del popolo, cerco di attribuire a ogni età uno spazio particolare», l’eterogeneità dell’assemblea comporta la difficoltà di rispettare le differenze e di favorire la partecipazione di ciascuno nella sua specificità. «Non uso l’espressione ‘favorire il protagonismo dei bambini’, perché non credo che sia idea conciliabile con la liturgia», osserva Cravero. «L’obiettivo pedagogico che ci proponiamo è duplice: favorire uno spazio affidato alla loro responsabilità e chiedere loro la disponibilità di partecipare alle parti affidate alla responsabilità altrui, delle persone delle altre età».

Concretamente ciò significa che, con una certa ciclicità, si stabiliscono momenti in cui i bambini vivono in prima persona alcuni momenti della Messa. «Per esempio scegliamo due canti della celebrazione che i bambini partecipano suonando dei loro strumenti. Abbiamo una sessantina di strumentini che distribuiamo. Sono strumenti ritmici, di legno o di metallo, e i bambini, aiutati dai loro animatori, partecipano percuotendoli». In un’assemblea tutti cantano, ma il canto, in questo modo, non è più solo ornamento della celebrazione, riacquista una sua centralità. Per lo meno diventa evidenza di diversi modi di pregare, almeno di tre: da bambino, da giovane e da adulto. Continua don Domenico: «anche la processione offertoriale può essere animata in questo modo» e così i bambini, oltre ad essere responsabilizzati, imparano che nella Messa ci sono altre persone; come la comunità partecipa ai loro spazi così loro devono imparare a partecipare a quello degli altri. Ovviamente anche l’omelia deve plasmarsi sull’assemblea così composita: «cerco di non porgerla tutta per bambini o tutta per adulti, ma parte per gli uni e parte per gli altri».

Parrocchia Sant’Alfonso, Torino. Una lanterna rossa si alza sopra l’altare e uno stuolo di bimbi seduti sul tappeto resta incantata a guardare. Il parroco, don Davide Chiaussa, li interpella… Anche Martino, 18 mesi alza la manina verso il microfono che subito gli viene posto di fronte. Ovviamente non dice nulla ma continua a guardare il fuoco che sospinge la lanterna. Accade in una «Messa delle Famiglie», la Celebrazione domenicale mensile (alle 11) che la comunità di Sant’Alfonso cura in modo particolare per le famiglie con i bimbi piccoli, non solo quelli che frequentano il catechismo ma anche i più piccoli i fratelli minori….

Se la lanterna era il simbolo per spiegare la preghiera che si innalza a Dio ecco che durante l’anno per ogni domenica delle famiglie con gesti semplici, con simboli vicini alla sensibilità dei piccoli l’omelia diventa un’occasione per renderli protagonisti della vita della comunità. Anche l’oratorio si aperto ai più piccoli lanciando due anni fa un corso di pattinaggio, al sabato pomeriggio, riservato ai bambini che ancora non frequentano il catechismo  e che difficilmente potrebbero essere coinvolti nelle altre attività tipiche dell’oratorio come calcio, pallavolo, basket. Il corso prevede che anche i genitori si cimentino sulle ruote, in modo da condividere l’attività insieme ai figli e ad altre famiglie.

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