Morto don Salvatore Mellone, desiderava essere sacerdote anche solo per un giorno

Si è spento ieri il seminarista barlettano di 38 anni, malato terminale, che desiderava diventare sacerdote, anche solo per un giorno. Lo è stato per 74.  La sua vicenda ha commosso tutti. 

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Morto don Salvatore Mellone, desiderava essere sacerdote anche solo per un giorno

Nel pomeriggio di lunedì 29 giugno è deceduto don Salvatore Mellone, il seminarista di Trani, malato terminale, che desiderava essere prete anche solo per un giorno. Era stato ordinato dopo la telefonata di Papa Francesco.

Fonti molto vicine alla famiglia del giovane sacerdote pugliese ne comunicano la notizia.

Salvatore, che era entrato nel Seminario regionale di Molfetta nel 2011, si era ammalato durante il secondo anno, ma non ha mai pensato di lasciare i suoi studi. Anzi. Aveva manifestato al Vescovo la sua intenzione di concludere il suo cammino vocazionale con l’ordinazione presbiterale: «Anche un solo giorno da presbitero sarebbe per lui la realizzazione del progetto di Dio sulla sua persona», si legge in una lettera di mons. Pichierri. Il Vescovo, commosso, aveva deciso di abbreviare l'iter dell'ordinazione: «Salvatore, anche nella malattia, ha vissuto intensamente la sua preparazione al sacerdozio, per cui ritengo opportuno, nell’esercizio dei miei diritti e doveri di arcivescovo, di ordinarlo presbitero, per dare gloria alla SS. Trinità e per l’edificazione del nostro presbiterio e del popolo di Dio».

Il 16 aprile scorso, Salvatore, 38 anni, era stato ordinato sacerdote. La cerimonia è avvenuta presso la casa del seminarista, che non si poteva muovere a causa della sua salute.

Appena ordinato sacerdote, don Salvatore aveva mantenuto fede ad un impegno: benedire Papa Francesco.  Infatti, proprio Papa Francesco nel corso di una telefonata, gli aveva raccomandato: «La prima benedizione che darai da sacerdote la impartirai a me!». E così è stato: dal salotto di casa, davanti ad una telecamera, don Salvatore aveva benedetto Papa Francesco.

Nel suo discorso il giorno dell'ordinazione aveva richiamato le parole di San Paolo: «Sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio».

Poco prima della sua prima Messa da sacerdote don Salvatore si espresse così circa la paura della morte:  «alla fine le paure, anche le incongruenze umane, quelle restano sempre, perché siamo persone, ma la prospettiva è altra: la prospettiva è quella di un amore caritatevole che ci abbraccia. E quindi senza questo amore caritatevole che ci abbraccia anche la vita terrena stessa, anche la sofferenza stessa, non avrebbe senso. C’è questa proiezione, che non è una proiezione sterile, ma è una proiezione concreta verso un qualcosa di molto più grande, di molto più bello».           
La paura però era ben poca cosa a confronto della gioia: «Ho una grande gioia da sempre ma in modo particolare in questi giorni questa gioia sta aumentando ancora di più. Si sente molto il senso della responsabilità perché comunque il ministero presbiterale ci chiama ad essere testimoni veri di Cristo, ma comunque questa testimonianza fin quando c’è la gioia, fin quando c’è questa grande carica di misericordia che ti arriva da Dio, ti fa stare bene. A pochi momenti dalla mia prima Messa ho veramente una grande serenità, una grande pace, che mi permette di abbracciare un po’ tutti e di farmi vivere una condizione – posso dirlo con molta umiltà – di beatitudine e di vera gioia, ecco».

Don Salvatore ha avuto anche la gioia di poter battezzare una bambina che è stata chiamata Jennifer, come la Venerabile Genoveffa di Foggia alla quale cui don Salvatore negli ultimi giorni si era affidato, pregando davanti alla reliquia che gli avevano portato per l’occasione.

Ho voluto concludere l’articolo con questo sorriso. Lo stesso don Salvatore avrebbe voluto così: egli infatti ha più volte espresso il desiderio che i suoi funerali vengano vissuti alla luce del Cristo risorto e quindi con canti di speranza e il colore liturgico bianco che richiamano la gioia, la festa, la vita. Don Salvatore, ora splende davanti a te la luce del Volto di Cristo. Noi preghiamo per te, tu prega per tutti noi!

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