Investire su giovani e ambiente per battere povertà e guerra

L'undicesimo Viaggio Apostolico fuori Italia di Papa Francesco è iniziato. La prima tappa è il Kenya, dove il Santo Padre è atterrato nel pomeriggio. Ad accoglierlo canti, balli tradizionali e allegri costumi multicolore

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Investire su giovani e ambiente per battere povertà e guerra

La gioia del popolo keniano è anche la felicità di Francesco, che sull'aereo ha dichiarato: "Io vado con gioia a trovare i keniani, gli ugandesi e i fratelli della Repubblica Centrafricana. Vi ringrazio per tutto quello che farete perché questo viaggio dia i frutti migliori, sia materiali che spirituali".

 

Venticiquemila agenti di polizia e tremila caschi blu garantiranno la sicurezza durante la Visita Apostolica. Il Papa è sereno e non teme i rischi del viaggio. Ad un giornalista che gli chiedeva se fosse impensierito per la sicurzza ha risposto con un sorriso: "Sono più preoccupato per le zanzare...".

 

Investire sui giovani

 

"Il Kenya è una Nazione giovane e vigorosa - ha commentato Papa Francesco durante il suo primo discorso in Africa - una comunità con ricche diversità, che interpreta un ruolo significativo nella regione".

 

"La vostra  è anche una Nazione di giovani. In questi giorni, mi aspetto di incontrarne molti e di parlare con loro, al fine di incoraggiarne le speranze e le attese per il futuro. La gioventù è la risorsa più preziosa di ogni Paese. Proteggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano è il modo migliore per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali cari ai loro anziani, valori che sono il cuore e l’anima di un popolo".

 

Salvaguardare le risorse naturali

 

"Il Kenya - ha osservato il Santo Padre - è stato benedetto non soltanto con una immensa bellezza, nelle sue montagne, nei suoi fiumi e laghi, nelle sue foreste, nelle savane e nei luoghi semi-deserti, ma anche con un’abbondanza di risorse naturali".

 

La grave crisi ambientale che ci sta dinnanzi esige una sempre maggiore sensibilità nei riguardi del rapporto tra gli esseri umani e la natura. Papa Francesco ha ricordato i temi della Laudato si': "Noi abbiamo una responsabilità nel trasmettere la bellezza della natura nella sua integrità alle future generazioni e abbiamo il dovere di amministrare in modo giusto i doni che abbiamo ricevuto. Tali valori sono profondamente radicati nell’anima africana. In un mondo che continua a sfruttare piuttosto che proteggere la casa comune, essi devono ispirare gli sforzi dei governanti a promuovere modelli responsabili di sviluppo economico".

In effetti, vi è un chiaro legame tra la protezione della natura e l’edificazione di un ordine sociale giusto ed equo. Non vi può essere un rinnovamento del nostro rapporto con la natura senza un rinnovamento dell’umanità stessa (cfr Laudato si’, 118).

 

Eliminare le divisioni

 

"Fintanto che le nostre società sperimenteranno le divisioni, siano esse etniche, religiose o economiche, tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono chiamati a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione dei cuori".

 

L’esperienza dimostra che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione.

 

"In ultima analisi - ha osservato Papa Francesco - la lotta contro questi nemici della pace e della prosperità dev’essere portata avanti da uomini e donne che, senza paura, credono nei grandi valori spirituali e politici che hanno ispirato la nascita della Nazione e ne danno coerente testimonianza".

 

Lo spirito di solidarietà

 

Il Vangelo ci dice che a quelli a cui è stato dato molto, sarà richiesto molto (cfr Lc 12,48). "In questa luce, vi incoraggio ad operare con integrità e trasparenza per il bene comune e a promuovere uno spirito di solidarietà a ogni livello della società".

 

"Vi chiedo, in particolare, di mostrare una genuina preoccupazione per i bisogni dei poveri, per le aspirazioni dei giovani e per una giusta distribuzione delle risorse umane e naturali con le quali il Creatore ha benedetto il vostro Paese".

 

La speranza e la fiducia nel futuro

 

"Cari amici - ha proseguito Papa Francesco - mi è stato detto che qui in Kenya c’è la tradizione che i giovani alunni piantino alberi per la posterità. Possa questo segno eloquente di speranza nel futuro e di fiducia nella crescita donata da Dio sostenervi negli sforzi di coltivare una società solidale, giusta e pacifica sul suolo di questo Paese e in tutto il grande Continente africano".

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