I vescovi francesi ancora più attenti ai casi di abusi sui minori nella Chiesa

L'interveno deciso dell'episcopato francese su tema sul quale la Chiesa cattolica dall'epoca di Benedetto XVI ha assunto come prioritario

I vescovi francesi ancora più attenti ai casi di abusi sui minori nella Chiesa

 

I vescovi francesi, dopo l’ennesimo caso di pedofilia venuto alla luce poche settimane fa nella diocesi di Lione e consumatosi per opera di un sacerdote negli anni ’90, non hanno lasciato passare troppo tempo e hanno subito rilanciato un impegno che da quindici anni li vede vigili, reattivi e trasparenti nell’affrontare i  terribili casi di abusi sui minori che feriscono le persone e gettano discredito sul ruolo educativo della Chiesa.

A Lione è emerso solo ora che un sacerdote, Bernard Preynat , avrebbe  compiuto abusi su giovani scout più di 25 anni fa, abusi mai denunciati. Il cardinal di Lione Philippe Barbarin, in un primo tempo coinvolto dai media nella bufera, ma di fatto non responsabile perché non vescovo all’epoca dei fatti, ha subito dichiarato di sentirsi “in dovere di assumersi tutto il male commesso da alcuni sacerdoti e di chiedere personalmente perdono per le sofferenze causate”. Il cardinale si è anche messo a disposizione della giustizia nonché dei parenti delle vittime.  Ed è in questo senso che vanno le scelte dell’episcopato francese che è tornata a confrontarsi sul tema nell’assemblea plenaria di primavera che si è svolta a marzo a Lourdes: “La prima preoccupazione dei vescovi è l’ascolto e l’accompagnamento delle vittime: la sofferenza non conosce prescrizione” si legge nel documento finale dei vescovi che hanno dato mandato al Consiglio permanente di lavorare ancora sul tema alla luce degli avvenimenti recenti.

Il varo di nuove misure non si è fatto attendere e il 12 aprile scorso, alla conclusione dei lavori del Consiglio permanente, mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente dei vescovi francesi le ha spiegate alla stampa.  Per quanto concerne l’accogliere, ascoltare e accompagnare le vittime, in ogni diocesi o provincia ecclesiastica saranno attivate delle “unità di ascolto” con cui le vittime si potranno facilmente e direttamente mettere in contatto. Sarà attivato anche un sito internet con tutte le informazioni necessarie per contattare le “unità locali”, ma nel frattempo un indirizzo e-mail è già a disposizione delle vittime (paroledevictimes@cef.fr). I vescovi si sono inoltre impegnati a fare luce su tutti i casi, anche i più antichi, e a prendere immediate misure ancorché provvisorie, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, onde proteggere bambini e ragazzi.

Entro l’estate inizierà a lavorare anche una “Commissione nazionale indipendente” composta da magistrati, psicologi, medici, familiari delle vittime, educatori e che dovrà consigliare i vescovi nella valutazione delle singole situazioni. Il presidente è già stato nominato: Alain Christnacht, eccellente giurista con un percorso professionale ed associativo di tutto rispetto. Le nuove misure varate prevendono anche che l’esistente “Unità permanente di lotta contro la pedofilia”, legata alla Presidenza della Conferenza episcopale, prosegua il lavoro di prevenzione e lotta alla pedofilia, si occupi di formazione degli attori pastorali, segua le “unità di ascolto locali” e dialoghi con le associazioni delle vittime. Sarà questa commissione nazionale che avrà la responsabilità del sito internet e che dovrà redigere a breve un vademecum a uso dei vescovi contenente le procedure da seguire nei casi di pedofilia. Così pure dovrà preparare una terza edizione della guida “Lottare contro la pedofilia, indicazioni per gli educatori”, apparsa nel 2003 (e capillarmente distribuita in oltre 100 mila copie) e poi nel 2010 aggiornata e riedita.

 

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