Famiglia, gender e dintorni

Il ciclo dei quattro incontri organizzato dal Forum Famiglie Piemonte e dall'Ufficio Famiglia diocesano arriverà, il prossimo 9 dicembre, alla sua ultima tappa. Sarà nostra ospite la prof.ssa Cristina Simonelli, presidente del Coordinamento Teologhe Italiane, che ci proporrà una lettura “al femminile” dell’argomento.

Parole chiave: incontri (5), gender (7), famiglia (86), formazione (28)
Famiglia, gender e dintorni

La conoscenza, l'approfondimento e la corretta coscienza critica dei fenomeni e delle prospettive sta alla base della riflessione promossa dalla serie di conferenze sul tema dal Forum Famiglie del Piemonte, l'associazione Formazione e Famiglia, l'associazione Scienza&vita, l'Ufficio per la Pastorale della Famiglia con il patrocinio della Regione Piemonte.

Come sono andati i primi tre appuntamenti? Il primo, su “Legge di natura e omosessualità”, è quello che ha visto, forse grazie al titolo, una presenza veramente numerosa. Mentre era scontata la posizione del prof. Remotti, già docente di antropologia culturale, più interessante è stato l’intervento di don Gian Luca Carrega, responsabile dell’Ufficio Cultura diocesano. “Essere omosessuali non è una colpa, neanche per la Chiesa. – ha affermato - La questione di fondo è: posso assecondare il mio istinto che mi porta ad unirmi con una persona dello stesso sesso? Siccome questo atto è ritenuto negativo dalla Bibbia, in questo momento come Chiesa non ne riconosciamo la liceità”.

La Chiesa è chiamata ad interrogarsi se quello che la Bibbia ha considerato negativo in qualche caso, per esempio di fronte ad un legame affettivo stabile, possa essere considerato diversamente. “Queste - ha concluso Carrega - sono tematiche che la Chiesa sta studiando solo da qualche anno e che richiedono tempi lunghi di elaborazione. Chi è omosessuale e credente non può che mordere il freno ma è già estremamente significativo che su questi temi vi sia, in ambito ecclesiale, un confronto franco”.

Molto interessante ed articolata è stata la relazione del prof. Paolo Merlo, docente di teologia morale presso l’Università Pontificia Salesiana, sul secondo tema proposto: “Essere persona oggi”. Mi limito a riportare una suggestione tra le tante. “Si ricorre alla fecondazione artificiale perché si vuole un figlio. Ma perché lo si vuole? Se è stato concepito per colmare un vuoto, per rispondere ad un bisogno, come può essere amato come persona?”. E ha concluso: “Questa considerazione vale anche quando il figlio viene concepito in modo naturale”.

Sul terzo tema: “Il matrimonio, da sempre e per sempre?” si sono confrontati il dottor Walter Panetta, insegnante presso l’Accademia di Studi Interreligiosi di Milano e don Andrea Bozzolo, rettore dell’Università Pontificia Salesiana di Torino.

Panetta, nel suo intervento, ha fra l’altro dissociato il pensiero originario dell’Islam e del Profeta da alcune attuali manifestazioni violente e integraliste, tra cui l’idea di un nuovo Califfato e l’applicazione della shari’a ai non musulmani.

Bozzolo, da parte sua, ha argomentato in modo chiaro e brillante sul tema proposto. A proposito dell’istanza di una parte del femminismo, che ha visto nella maternità ciò che non consente alla donna di diventare ciò che potrebbe essere, ha argomentato: “Noi incominciamo ad esistere nel corpo di un’altra persona e questo legame è condizione della nostra libertà. Non è allora possibile pensare che la libertà sia senza legami, perché la vera libertà è intessere i legami giusti. Questo comporta la riscoperta della maternità come vera missione del femminile, anzi, siamo chiamati a riscoprire che, come creature, la maternità e la paternità sono la nostra vera missione”.

Il prossimo appuntamento sarà martedì 9 dicembre a Torino, alle ore 21 in via Caboto 27, 1° piano.

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