Anoressia nervosa, 1 caso all'anno ogni 1000 persone

 Celebrata anche a Torino la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi del Comportamento Alimentare. Un volume aiuta a inquadrare un problema che allarma le famiglie, colpisce soprattutto le ragazze adolescenti

Parole chiave: bulimina (1), disturbi alimentari (1), adolescenza (1), anoressia (2)
Anoressia nervosa, 1 caso all'anno ogni 1000 persone

«Papà, ho sempre pensato che non mi potessi comprendere, rassicurare e alleviare il mio dolore. Temevo di non essere accettata se mi fossi presentata diversa da come mi conoscevi… una bambina forte, educata, la prima della classe. Il cibo divenne la mia soluzione ad emozioni che non tolleravo sentire, accogliere ed elaborare. Sostituivo l’irrazionalità delle emozioni gestendo concretamente, compulsivamente e ossessivamente, cibo/peso/corpo. Non mi pensavo come Essere, ma come Numero. Se per te le ricadute erano un fulmine a ciel sereno, per me erano una bomba atomica, ma anche l’unico modo di esistere».

Sono le parole che una ragazza, affetta da disturbi alimentari ha scritto a suo padre per cercare di raccontarsi e raccontare una malattia complessa, che colpisce la mente e mortifica il corpo, silenziosamente giorno dopo giorno. Non è la sola, insieme a lei ne sono affette moltissime altre persone: in Italia, anoressia e bulimia, coinvolgono circa tre milioni di giovani, di cui il 95,9% donne e il 4,1% uomini. Sono statistiche estrapolate da «Le buone pratiche di cura nei Disturbi del Comportamento Alimentare», pubblicazione promossa dal Ministero della Salute e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù, uscita nel febbraio 2014.

Questo tema è stato affrontato oggi nell’ambito della conferenza stampa organizzata dall’Associazione in Punta di Cuore, con la collaborazione del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare dell’A.S.L TO4 e la Regione Piemonte, in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi del Comportamento Alimentare che si è svolta il 15 marzo ed è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione di Genova «Mi Nutro di Vita» per volontà di Stefano Tavilla, presidente dell’Associazione stessa, e padre di una figlia persa a soli 17 anni per bulimia.

I disturbi del comportamento alimentare che, apparentemente tutti sembrano conoscere, sono in realtà malattie difficili e insidiose della sfera psichica, caratterizzate dall’ossessione dell’immagine corporea, del peso e del cibo. Necessitano di cure complesse, che richiedono grande capacità di integrazione in équipe. Sono la prima causa di morte delle malattie psichiatriche e, se non riconosciute in tempo e non curate in modo appropriato, portano alla cronicizzazione con costi altissimi per l’individuo, che spesso è giovane, per la sua famiglia e per le società. «Anoressia e bulimia sono malattie subdole, spesso fatte passare per capricci e fissazioni ma non è così – ha spiegato Carla Elisabetta Facchin, presidente dell’Associazione – Attraverso la mortificazione del corpo i nostri ragazzi manifestano invece un grave disagio. Sono malattie che portano all’invalidità dell’organismo e di cui si può morire, ma che possono essere curate. La nostra Associazione è diventata un punto di riferimento a livello regionale ed è l’unica in Piemonte: è caratterizzata da tante persone con diverse competenze che si sono attivate a favore della nostra causa per cercare di combattere una patologia in grado di colpire fasce di età sempre più vaste, coinvolgendo non solo i diretti interessati ma intere famiglie, che si ritrovano spesso impreparate di fronte ad un malessere che porta solitudine e non è facilmente spiegabile».

Uno dei sentimenti più frequenti in chi soffre di disturbi alimentari è un senso di vergogna che non fa trovare il coraggio di parlare. I genitori sono i primi a sentirsi in imbarazzo e ad accusare un senso di forte inadeguatezza che li porta a chiudersi in se stessi, innescando un meccanismo malattia/famiglia da cui è difficilissimo uscire.

La letteratura internazionale indica che il numero di nuovi casi in un anno sono 102 per 100.000 abitanti per l’anoressia nervosa e 438 per 100.000 abitanti per la bulimia nervosa. I disturbi bulimici sono in rilevante aumento negli ultimi decenni. Il numero di decessi in un anno, rispetto a coloro che soffrono di un determinato disturbo del comportamento alimentare è tra il 5,86 e il 6,2% per l’anoressia nervosa, tra l’1,57 e l’1,93% per la bulimia nervosa e tra l’1,81 e l’1,92% per gli altri disturbi. È opportuno segnalare che circa il 60-70% delle persone con disturbi del comportamento alimentare che si rivolgono ai servizi di salute mentale ottiene risposte terapeutiche aspecifiche e non ottimizzate per la cura del DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Il centro DCA dell’ASL TO4 che ad oggi sta seguendo 405 persone insieme alle loro famiglie, dispone di una équipe multi-specialistica costituita da medici psichiatri, da psicologi, da medici specializzati in dietetica e nutrizione clinica esperti nel settore.

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