Verona 2006 - "Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo"

Il penultimo convegno ecclesiale sul tema dell'educazione al vangelo 

Parole chiave: Verona (5), chiesa (665), cattolici (72)
Verona 2006 - "Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo"

Dopo l’aborto e il divorzio negli anni Settanta e Ottanta, l’ultimo decennio del XX secolo e il primo del XXI secolo sono caratterizzati dall’irruzione di temi etici molto sensibili e dibattuti dall’opinione pubblica. La Chiesa si oppone al progetto di legalizzare le unioni di fatto, specie omosessuali, perché la nuova figura giuridica sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia, ma essere contrari a tale legalizzazione non significa essere omofobo, come sostengono certi media. E si oppone all’eutanasia: le penose vicende di Eluana Englaro, alla quale non si somministra più alimentazione e idratazione, e di Piergiorgio Welby, al quale è distaccato il respiratore, sono casi di eutanasia.

Nella Cei tramonta l’era di Camillo Ruini che la guida per 21anni: 5 da segretario (1986-91) e i 16 da presidente (1991-2007). Gli succede l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. La vita sregolata, le nefandezze politiche, gli attentati alle leggi e alla Costituzione di Silvio Berlusconi – le sue scelte sono più volte condannate dall’episcopato - coinvolgono anche i media «cortigiani». Contro Dino Boffo, direttore di «Avvenire», si scatena la «macchina del fango» guidata da Vittorio Feltri, direttore de «Il Giornale». «L'Osservatore Romano» definisce «deplorevoli» le battute di Berlusconi sugli ebrei: «Offendono il sentimento dei credenti e la memoria sacra della Shoah». I leghisti – dal giornale «La Padania» a «Radio Padania», da Umberto Bossi a Roberto Calderoli - attaccano pesantemente l’arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi, dopo che la politica e la stampa di destra hanno imbrattato la figura del predecessore cardinale Carlo Maria Martitini.

LA «GALLERIA DEI TESTIMONI» - Se a Palermo 1995 la processione era aperta dalle croci astili delle Cattedrali di tutta Italia, a Verona 2006 in primo piano sono 226 santi e beati, uno per ogni diocesi e 16 «testimoni» del Novecento. La Fiera di Verona ospita il quarto convegno (16-20 ottobre 2006) «Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo». Per Piemonte-Valle d’Aosta c’è il pedagogista astigiano Gesualdo Nosengo (1906-1968), uno dei «padri» della scuola media unificata, nel 1944 fonda l’Unione cattolica insegnanti medi; Lombardia: Marcello Candia (1916-1983); Triveneto: Flavio e Gedeone Corrà (1917-1945 e 1920-1945); Liguria: Itala Mela (1904-1957); Emilia-Romagna: Annalena Tonelli (1943-2003); Toscana: Giorgio La Pira (1904-1977); Marche: Enrico Medi (1911-1974); Umbria: Vittorio Trancanelli; Lazio: Lorena D’Alessandro (1964-1981); Abruzzo-Molise: Giuseppe Capograssi (1889-1956); Campania: Giovanni Palatucci (1909-1945); Basilicata: Maria Marchetta (1939-1966); Puglia: Giovanni Modugno (1880-1958); Calabria: Concetta Lombardo (1924-1948); Sicilia: Rosario Livatino (1952-1990); Sardegna: Antonia Mesina (1919-1935)

CABINA DI REGIA - Presidente Cei Camillo Ruini, segretario Giuseppe Betori (purtroppo assente dal convegno per malattia); presidente Comitato cardinale Dionigi Tettamanzi; vicepresidenti Luciano Monari (Piacenza, Nord), Francesco Lambiasi (assistente Azione Cattolica, Centro), Cataldo Naro ( Monreale, Sud). Quattro tappe: 1) ripartire da Cristo risorto; 2) testimoniare l’identità cristiana; 3) seminare speranza per un mondo migliore; 4) rendere testimonianza nella società. Tre prospettive: 1) missionarietà, 2) cultura, 3) spiritualità. Cinque ambiti: 1) vita affettiva; 2) lavoro e festa; 3) fragilità; 4) tradizione; 5) cittadinanza. SVOLGIMENTO – Tenendo il Concilio come bussola, Tettamanzi rilancia «la presenza e l’azione dei laici che hanno il dritto-dovere di intervenire nella vita sociale e civile, politica ed ecclesiale. Ma spetta alla gerarchia prendere le decisioni». Ricorda Paolo VI per il quale «la politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri». Seguono le relazioni del teologo milanese Franco Giulio Brambilla - docente alla Facoltà teologica, poi vescovo ausiliare di Milano, dal 2011 vescovo di Novara e dal maggio 2015 vicepresidente Cei per il Nord, dove è subentrato a Nosiglia -, della studiosa Paola Bignardi presidente dell’Azione Cattolica 1999-2005, del politologo Lorenzo Ornaghi, rettor magnifico dell’Università Cattolica 2002-2012, del sindacalista Savino Pezzotta.   

L’INTERVENTO DI BENEDETTO XVI – Il 19 ottobre Papa Ratzinger non trascura nulla: «Deve emergere quel grande sì che in Gesù Dio ha detto all’uomo» e «i cattolici devono contribuire alla crescita culturale e morale». Il compito della politica «non è della Chiesa, ma dei laici, che operano come cittadini sotto la propria responsabilità».La Chiesa «non è e non intende essere un agente politico ma ha un interesse profondo per il bene della politica». Sì al matrimonio tra un uomo e una donna, sì alla famiglia, sì alla vita; no alle leggi contro la famiglia e la vita, no al Pacs (Patto civile di solidarietà), no alle unioni di fatto. Chiede che non si introducano «nell’ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzare» la famiglia fondata sul matrimonio.

LE CONCLUSIONI DI RUINI – Palermo 1995 aveva registrato la fine dell’unità politica dei cattolici e la loro diaspora in formazioni diverse, Verona 2006 constata che «è fallito il tentativo di unire i politici cattolici nella difesa dei valori comuni». Poiché la Chiesa opera «per i principi etici e non si coinvolge in scelte di partito»,  «non intendiamo opporre un rifiuto unilaterale a chi pone l’accento sui diritti individuali e le libertà del singolo». Otto mesi dopo il 29 giugno 2007 compare la nota pastorale «Rigenerati per una testimonianza viva. Testimoni del grande "sì" di Dio all’uomo».

I PARTECIPANTI - Più di 2.700: 233 vescovi; 649 sacerdoti e diacon; 322 religiosi/e; 1.290 laici/e; 70 delegati del mondo delle migrazioni; 270 invitati; 700 giornalisti. Diciassette i delegati della diocesi torinese: l’arcivescovo cardinale Severino Poletto e i due vicari generali e vescovi ausiliari Guido Fiandino e Giacomo Lanzestti; sacerdoti Marino Basso, Leonardo Birolo, Paolo Marescotti, Luca Ramello, Roberto Repole; laici/e Anna Morena Baldacci, Pier Giorgio Bollati, Lia Borlone Cerri, Renzo Bussio, Maria Teresa Copetti Magnabosco, Pierluigi Dovis, Chiara Labasin, Tommaso Marino. Tre i subalpini nel Comitato preparatorio: don Gianni Ambrosio (Vercelli), mons. Arrigo Miglio (Ivrea), Mario Berardi (Torino). Partecipanti a vario titolo: mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo-vescovo di Vicenza, Giuseppe Bracco, don Piero Coda, don Sabino Frigato, don Giacomo Garbero, Franco Garelli, Ernesto Olivero, don Bruno Porta, Sante Redi Di Pont, don Mauro Rivella, Maria Paola Tripoli.   

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