Mons. Nosiglia: "La pace sia modello comune di convivenza"

Il messaggio dell'Arcivescovo di Torino alle comunità musulmane riunite per la fine del periodo del Ramadan

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Foto Comitato Parco Dora

Cari fratelli e sorelle musulmani, desidero come vescovo di Torino, manifestare la vicinanza mia e di tutti i credenti della Chiesa cattolica al momento spirituale che state vivendo. Il Ramadan è stato un tempo di purificazione e di liberazione, un tempo opportuno per la conversione a una vita più autentica e in sintonia con Dio. E questo è anche il mio augurio per tutti voi, per le vostre famiglie qui a Torino e per i vostri cari che vivono nei Paesi da cui molti di voi provengono: i frutti del Ramadan possano restare nel vostro cuore e orientare la vostra vita sul volere di Dio.

Il Ramadan, inoltre, è stato un tempo di fraternità fondata sul massimo rispetto tra le persone, e delle regole comuni che sono anch’esse pilastri della vostra convivenza. Questa fraternità e convivenza sono sovente nella nostra società turbate dalla paura, dalla diffidenza, dalla separatezza da cui nascono le controversie e persino i rifiuti degli altri che seguono culture e religioni diverse. Qualcuno purtroppo giunge anche a fare della religione uno strumento di violenza e di morte volendo far credere che questa è la volontà di Dio. Sappiamo bene, tutti noi, che questo non è vero: gli interessi economici alimentano la propaganda della divisione, e c’è chi specula sulla paura, chi vuole guadagnare, in tanti modi, dalla divisione dei popoli.

Il terrorismo omicida e ogni discriminazione e violento rifiuto degli altri sono una bestemmia contro Dio, con gesti che nulla hanno a che vedere con la fede e la religione. Io sono profondamente convinto invece che anche la diversità delle nostre religioni possono e devono diventare motivo di arricchimento reciproco: se ci conosciamo meglio, se ci rispettiamo di più, se collaboriamo insieme per un mondo più giusto e pacifico, allora sì che si compie quanto Dio ci chiede. Viviamo in questo territorio insieme, in cammino per costruire una città che è di tutti, un luogo aperto in cui vivere, educare i bambini e i giovani, sostenere chi sta male o è privo di beni essenziali per la sua vita e quella della sua famiglia. Un luogo in cui tutti i credenti possono vivere liberamente la propria fede e anzi sono chiamati ad arricchire la cultura di tutti testimoniando la fraternità che dalla fede scaturisce. I comportamenti della pace, le idee della pace siano il nostro modello comune per vivere insieme in questa città che appartiene a tutti i suoi abitanti, chiamati a sentirsi custodi e promotori del bene comune di ogni altro cittadino.

Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio, che chiediamo con la preghiera in particolare e accogliamo con la nostra obbedienza e adorazione di lui clemente e misericordioso.

Possa Dio onnipotente, Dio della Pace, della Giustizia e dell’Amore. sorreggere l’impegno di tutti i credenti nel perseguire nel mondo quanto Lui ci chiede, perché solo Lui conosce qual è il nostro vero bene e quello di tutta l’umanità. La Chiesa cattolica di Torino e il suo vescovo si uniscono dunque spiritualmente alla vostra festa, che conclude il digiuno, e formulano i migliori e sentiti auguri di serenità, gioia e prosperità.

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