Parità scolastica: Italia fuori dall'Europa

Intervista a Roberto Gontero, presidente nazionale Agesc: un maggior finanziamento alle scuole non statali permetterebbe un grande risparmio proprio allo Stato, come accade in Francia e in Spagna, ma ache in Germania, Olanda, Belgio e Finlandia

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A febbraio scadono le iscrizioni per le scuole, i genitori sono chiamati a scegliere dove mandare i propri figli. È un momento importante in cui devono decidere a chi delegare il loro diritto/dovere di educare. Il dovere di educare ha radici nell’atto stesso della generazione. Non si può dimostrare perché i genitori devono educare i propri figli. Devono farlo e hanno il diritto di farlo per il fatto stesso che li hanno messi al mondo, perché sono responsabili del loro gesto procreativo. Tutte le altre istituzioni, al di fuori della famiglia, possono svolgere solo un ruolo di sostegno, supporto, collaborazione a questo primario compito dei genitori.

Roberto Gontero, presidente nazionale dell'Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche): quale importanza riveste la scelta della scuola in questo delicato processo di accompagnamento durante la crescita di un bambino prima e adolescente poi?

Voglio innanzitutto ricordare che la Costituzione italiana riconosce ai genitori non solo il diritto-dovere di mantenere ed educare i figli, ma attribuisce loro anche il diritto-dovere di istruire i figli. Per questo la libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie è un diritto che non dovrebbe essere condizionato in nessun modo, perché i genitori sono i responsabili dell’istruzione. In questo senso la scelta della scuola, e soprattutto del progetto educativo che essa offre, è un aspetto essenziale dell’azione educativa della famiglia, che ha il dovere di cercare quell’offerta formativa che meglio può aiutare, secondo le proprie valutazioni, i figli.

Quale valore aggiunto rappresenta la scuola paritaria cattolica rispetto alle scuole statali?

La scuola cattolica offre un progetto educativo chiaro ed esplicito, che pone al centro Gesù Cristo come modello di uomo a cui tendere. Per questo motivo, per rendere incontrabile la persona di Cristo, la scuola cattolica vive come una comunità educante, secondo il metodo proprio della Chiesa. E questa comunità tende a ricreare quelle dimensioni “familiari”, cura, accompagnamento, accoglienza, perdono, che dovrebbero caratterizzare ogni nucleo familiare cristiano. Si crea così un luogo in cui anche le famiglie vengono coinvolte e si fanno corresponsabili della vita della scuola. Dove si tende a costruire secondo questo ideale le famiglie e la nostra Associazione, che è appunto “familiare”, vengono accolte e crescono insieme alla scuola.

L'L'intervista completa su "il nostro tempo" dell'8 Febbraio 2015

Scuola

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