Per l'Unione Europea quasi un derby italiano l’elezione del presidente, con l’incognita belga

Parla Giampiero Gramaglia consigliere per la comunicazione dell’Istituto affari internazionali di Roma

Parole chiave: europa (177), parlamento (19), italia (221), belgio (6), elezioni (53)
Per l'Unione Europea quasi un derby italiano l’elezione del presidente, con l’incognita belga

“È quasi un derby italiano l’elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo: la partita si giocherà martedì 17 gennaio, a Strasburgo”. Lo scrive Giampiero Gramaglia, consigliere per la comunicazione dell’Istituto affari internazionali di Roma, nella rivista on line dello Iai. L’articolo, intitolato “Parlamento europeo: derby italiano con incognita belga”, spiega che “i due maggiori gruppi dell’Assemblea di Strasburgo, cioè i popolari e i socialisti e democratici, hanno infatti candidato due italiani di grande esperienza europea alla successione di Martin Schulz, socialdemocratico tedesco”.

I due candidati sono Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e democratici e già vice-presidente del Parlamento europeo, e Antonio Tajani, esponente di Forza Italia, attuale vice-presidente vicario del Parlamento europeo, già vice-presidente della Commissione Ue. Fra i due potrebbe però inserirsi il candidato liberale, ex premier belga Guy Verhofstadt, “forse il più federalista degli attuali leader politici europei”. Fra l’altro “nell’Assemblea di Strasburgo, c’è aria di rottura della coalizione tra popolari e socialisti che, da anni, gestisce dibattiti e decisioni. Uno degli obiettivi era contrastare l’avanzata euro-scettica, la cui onda è diventata marea nelle elezioni del 2014. Ma la mancanza di dialettica politica nei dibattiti europei ha contribuito ad offuscare l’immagine del Parlamento e ne ha intaccato credibilità e influenza”.

Gramaglia aggiunge: “Se la scelta dovesse cadere su un popolare, cioè su Tajani, l’equilibrio delle presidenze che contano nell’Unione sarebbe alterato e altri giochi potrebbero riaprirsi. Attualmente, infatti, il presidente della Commissione europea, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, e quello del Consiglio europeo – il polacco Donald Tusk – appartengono entrambi alla famiglia politica europea popolare: se anche il presidente del Parlamento europeo lo fosse, i socialisti reclamerebbero una delle altre due cariche, mentre i popolari nel loro vertice di metà dicembre hanno rivendicato tutti e tre i posti”. Infine: “Da quando viene eletto a suffragio universale, cioè dal 1979, il Parlamento europeo non ha mai avuto un presidente italiano: l’ultimo presidente italiano dell’Assemblea di Strasburgo è stato Emilio Colombo, in carica dal 1977 al 1979, ultimo presidente dell’Assemblea non eletta”.

Fonte: Sir
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