Tempo di riforme, ma con un pericoloso distacco del popolo

Nel tempo delle riforme si percepisce che sulle leggi costituzionali e le norme che hanno implicazioni molto importanti nel tessuto sociale l'opinione pubblica è lontana e disincantata

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Tempo di riforme, ma con un pericoloso distacco del popolo

 

Il Paese ha bisogno di riforme. Da oltre trent’anni prosegue la fase di transizione. Si tratta di un tempo  infinito nel quale, molte delle leggi approvate, sono state puntualmente emendate per l’incapacità di trovare percorsi condivisi perfezionando ciò che è stato realizzato da altri. La società muta, cambia la geografia sociale, diventa sempre più arduo plasmare una realtà politico-sociale costituita  da donne e uomini, famiglie e corpi sociali, ispirati da diverse culture e tradizioni. Se la stagione delle riforme è determinante per dare futuro all’Italia, stupisce che l’interesse pubblico in questa fase storica sia decisamente sotto traccia.

Tutto è lecito, tutto è possibile, tutto è sperimentabile, dunque? Non ci sono risposte certe, ma l’approvazione di leggi e riforme che cambiano, in parte, il testo costituzionale e la struttura dello Stato meriterebbero una maggiore e più ampia partecipazione popolare. Allo stesso tempo le proposte di legge in discussione e approvazione in Parlamento sulla cittadinanza, lo ius soli per i minori, e la controversa normativa sulle unioni civili, dovrebbero essere oggetto di un ampio e serrato dibattito pubblico. Per questi passaggi, non basta l’approvazione di una legge e non sono sufficienti superficiali arene digitali ma la crescita di una comunità civica più consapevole.

Il Governo ha fretta, il Parlamento procede a strappi in un’atmosfera di eterno scontro. La Legge di Stabilità abbrevierà ulteriormente i tempi limitando il confronto su questioni fondamentali che aprono nuovi scenari e assetti sul piano sociale. Quale progetto, per quale paese? La voglia di cambiare e l’audacia con la quale si procede ha degli aspetti positivi, dopo decenni di immobilismo, ma anche sviluppi confusi, sui quali sarebbe opportuno provare a promuovere un lavoro di illuminato discernimento.

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