L'ENNESIMA SHOPVILLE 

Tra Nichelino e Vinovo apre Mondo Juve. Don Sivera: «il territorio ha bisogno di lavoro 'vero'»

Il 7 settembre è stato inaugurato il primo lotto dello Shopping center più grande del Piemonte, che secondo i dirigenti dell'opera porterà mille posti di lavoro. Si tratta per il momento di contratti a tempo determinato. Sull'impatto occupazionale del centro sulla zona parla don Gian Franco Sivera, parroco di Nichelino e direttore della Pastorale del Lavoro

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Tra Nichelino e Vinovo apre Mondo Juve. Don Sivera: «il territorio ha bisogno di lavoro 'vero'»

Il più grande centro commerciale del Piemonte e fra i più estesi d’Italia ha inaugurato il primo lotto giovedì 7 settembre. Si tratta di «Mondo Juve», al confine tra Nichelino e Vinovo in strada Debouchè.

Un’opera maestosa che, con una superficie complessiva ad opera ultima di 80 mila metri quadrati, approda nella Cintura Sud di Torino su un territorio che fra Vinovo e Nichelino, che secondo i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2016 è il Comune più povero della Provincia torinese, porta evidenti i segni della crisi economica nel periodo post-industriale.

L’insegna «Viber» senza più le lettere finali, scomparse insieme al degrado dello stabilimento «Viberti» di Nichelino, teatro di incendi negli scorsi mesi, per questa zona rimane il simbolo di un’era che non c’è più che tra gli anni Sessanta e Novanta diede lavoro a migliaia di famiglie contribuendo alla crescita della città operaia. Tutta l’area industriale nichelinese oggi è in condizione di abbandono, pochi gli stabilimenti rimasti. I dati sulla produzione sono allarmanti.

Ed ecco in questo contesto l’arrivo di «Mondo Juve», che per la grandiosità della struttura viene definito «Parco commerciale», superando di gran lunga le dimensioni del noto shopville «Le Gru» di Grugliasco. 

Con l’apertura del nuovo centro commerciale di Nichelino e Vinovo si aprono, dunque, interrogativi sull’effettivo impatto che l’opera porterà sul territorio, dal punto di vista occupazionale, della viabilità, dell’ambiente. Sindaci, amministratori locali, commercianti, imprese, famiglie si chiedono se lo Shopping centre conferirà una boccata d’ossigeno per il lavoro che non c’è a beneficio di giovani e famiglie.

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All’inaugurazione del primo lotto di Mondo Juve oltre ai sindaci e ai dirigenti dell’opera ha preso parte anche don Gian Franco Sivera, parroco della Madonna della Fiducia e San Damiano, sotto il cui territorio sorge l’infrastruttura, e direttore della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi.

«La comunità ecclesiale», afferma don Sivera, «con la benedizione va a sostenere le persone che vivono sul territorio, a condividere le loro speranze, ad augurare che questa opera sia veramente una possibile risposta ai tanti problemi  occupazionali della zona. Auspichiamo che la dignità della persona sia sempre posta al centro rispetto a scelte di profitto che favoriscono solo l’interesse di pochi».

Per don Sivera occorre creare opportunità lavorative che offrano una prospettiva concreta di rilancio per il territorio. «Il rischio è che con il Centro dal punto di vista occupazionale si inneschino meccanismi che generano solo illusione, precarietà e un senso di frustrazione fra la popolazione».

«Si tratta», infatti, «per il momento di contratti a termine, addirittura a chiamata, che pongono davanti ulteriori prospettive di instabilità e che dunque possono bloccare lo sviluppo». In linea con il lavoro dell’Agorà del sociale promosso dall’Arcivescovo mons. Nosiglia, sottolinea don Sivera, «riteniamo che la strada più fruttuosa sia quella del dialogo fra l’amministrazione comunale, imprese, associazioni, cittadini, giovani, lavoratori per strutturare e offrire possibilità di ripresa reale sul territorio a servizio del bene comune».

«Sono numerosi i piccoli commercianti», spiega il sacerdote, «preoccupati delle conseguenze che il nuovo centro porterà sulla propria attività già messa a dura prova dalla crisi». «È necessario, infatti, tenere conto dei posti di lavoro che si perderanno per i negozi che chiuderanno e le nuove assunzioni annunciate. La chiusura  dei piccoli esercizi commerciali di quartiere rappresenta una perdita del patrimonio sociale e della salvaguardia dei rapporti di vicinato e di solidarietà. I grandi centri commerciali da sempre si caratterizzano per essere dei ‘non luoghi’ contraddistinti da anonimato e indifferenza in cui c’è assoluta predominanza degli oggetti di consumo sulla persona».

L’opera - Una quindicina di anni fa l'area (ex ippodromo) venne acquistata dalla Juventus, che ne fece il suo centro di allenamento ufficiale (quindi campi, sale stampa e servizi annessi), con la prospettiva di aprire anche un grosso centro commerciale. Questo rimase per anni lettera morta, finché l'acquisizione dei terreni da parte della società che avrebbe realizzato l'opera venne annunciata nell'ottobre 2012 ed ora, con tre anni abbondanti di ritardo rispetto ai progetti, si è giunti all'apertura di quella che, ad opera ultimata, sarà la più estesa area commerciale della regione Piemonte e fra le più ampie di tutta Italia.

La shopville sorge su terreni di proprietà della società «Campi di Vinovo», acquisiti poi da «Costruzioni Generali Gilardi» che ha realizzato e sta completando l’infrastruttura.

«Mondo Juve supera la definizione di centro commerciale», sottolinea Luca Voena, direttore tecnico della «Gilardi» e uno degli amministratori di «Campi di Vinovo», «perché completamente immerso  in un’area di 80 mila metri quadri a due passi dal Parco naturale regionale della Reggia di Stupinigi».

Il 7 settembre si inaugura la prima macro area dove trovano spazio il Centro commerciale vero e proprio con l’ipermercato Bennet, 100 negozi, gallerie coperte per una superficie di 39 mila metri quadrati, la piazza centrale dedicata allo svolgimento di eventi con l’area bimbi, e il parco di 10 mila metri quadri in cui transiterà la nuova pista ciclabile che collegherà Nichelino a Vinovo. Si trovano poi le catene di fast-food McDonald’s e RoadHouse.

Nel 2018 è in programma l’apertura della prima parte del «Retail Park», l’area disposta su 4 edifici che entro il 2020 accoglieranno medie strutture di vendita e zone di intrattenimento per una superficie complessiva di 30 mila metri quadri.

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L’impatto occupazionale – Secondo il direttore commerciale dello shopping center, Rosario Ficarra, la ricaduta occupazionale per il territorio nel complesso «porterà a mille posti di lavoro, compreso l’indotto, con un potenziale bacino di utenza di oltre 1 milione di residenti entro 20 minuti di percorrenza e più del doppio nel raggio di 40 minuti in grado di contribuire al rilancio economico del territorio».

L’impegno dei Comuni – Negli scorsi mesi i sindaci di Nichelino e Vinovo hanno firmato un protocollo d’intesa con l’Ad di «Campi di Vinovo» per l’assunzione di personale. Il Centro per l’impiego di Moncalieri, insieme ad imprese di selezione specializzate, ha scelto per il momento 120 disoccupati residenti a Nichelino e Vinovo che ad opera ultimata dovrebbero salire ad 800.

«Il protocollo», sottolineano i sindaci dei due comuni, «è stato un passo fondamentale per garantire che i benefici del centro ricadano sulle famiglie che abitano sul territorio. Un lavoro di rete che continueremo a portare avanti».

«La nuova opera», evidenzia Giampiero Tolardo, sindaco di Nichelino, «avrà sicuramente un impatto positivo sull’occupazione soprattutto grazie all’indotto che sarà generato per la manutenzione della struttura, oltre ai negozi».

«Certamente è una risposta alla difficoltà lavorativa dell’area Torino Sud», commenta il sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrino, «siamo consapevoli che i contratti di lavoro stipulati dal Bennet e dai negozi per il momento sono a tempo determinato, secondo quanto prevede la legge, ma auspichiamo che nel giro di alcuni mesi si possano creare effettivi posti di lavoro».

Per i due sindaci c’è preoccupazione sull’impatto che il nuovo centro avrà sul commercio locale. A Nichelino c’è già un Carrefour in via di raddoppiamento ed un'altra dozzina tra iper e super mercati raggiungibili in poco più di 5 minuti d’auto. Oltre a questi si teme l’impatto negativo sui piccoli negozi che sono già stati decimati dalla concorrenza; è elevato il rischio che quelli sopravvissuti possano essere «schiacciati» in breve tempo da «Mondo Juve».

«Abbiamo già avviato un tavolo di confronto con la proprietà della struttura», spiega Tolardo, «per evitare la chiusura di supermercati e piccoli esercizi commerciali attraverso un’azione sinergica integrata. La nostra amministrazione monitorerà la situazione costantemente».

L’impatto sulla viabilità – Intanto dai residenti di via Scarrone e via Metteotti, per la maggior parte artigiani, arrivano le prime lamentele sui disagi causati dalla rivoluzione della viabilità.

«Lo scorso luglio», afferma il sindaco di Nichelino Tolardo, «abbiamo avviato un tavolo tra Regione e proprietà per mettere a punto un piano che nel giro di alcuni mesi dovrebbe risolvere tutti i problemi che si sono presentati e si presenteranno per garantire la vivibilità ai residenti».  

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