HOUSING SOCIALE 

San Salvario, famiglia lontana? Arriva la Casa dei giovani

Nella parrocchia salesiana si ospiteranno ragazzi in difficoltà, stranieri e italiani, dai 18 anni in su. L'obiettivo del progetto è avviarli all'autonomia 

Parole chiave: San Salvario (8), giovani (205), oratorio (25), integrazione (19)
San Salvario, famiglia lontana? Arriva la Casa dei giovani
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«San Salvario house». È questo il nome della «Casa dei giovani» che sorgerà nei due piani della casa parrocchiale di Ss. Pietro e Paolo in largo Saluzzo a Torino e che ospiterà ragazzi dai 18 anni in poi, immigrati e italiani, privi di una rete familiare alle spalle, che desiderano portare avanti un proprio progetto di studio o di avviamento al lavoro. 

Un’opera, i cui lavori sono iniziati in questi giorni, che continua l’imponente investimento sui giovani più fragili che la parrocchia Ss. Pietro e Paolo e l’oratorio salesiano San Luigi portano avanti a tutto campo in un quartiere segnato dall’emergenza sociale: due oratori, l’educativa di strada, i corsi di italiano e di orientamento al lavoro, il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, la presenza dei salesiani e degli educatori accanto ai «giovani della notte» che si ritrovano nella movida per il divertimento. 

L’housing sociale di San Salvario ospiterà 14 giovani per un anno e mezzo provenienti alcuni dal centro minori stranieri non accompagnati del San Luigi che hanno compiuto i 18 anni, altri, invece, saranno studenti universitari italiani e immigrati fuori sede.

«Ai ragazzi», sottolinea don Mauro Mergola, salesiano, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «sarà richiesto il consenso ad un progetto educativo con cui si impegnano a dare una quota mensile, a vivere insieme condividendo spazi e attività comuni, a garantire il raggiungimento degli obiettivi di studio e di lavoro, e, infine, a prestare del tempo al volontariato in uno dei servizi della nostra comunità».

I giovani saranno seguiti da un educatore dedicato insieme ad un’equipe di volontari della parrocchia e dell’oratorio.

«Il progetto», evidenzia don Mergola, «è frutto di sinergie virtuose fra la comunità civile ed ecclesiale torinese, in linea con il metodo dell’Agorà del sociale voluta dall’Arcivescovo Nosiglia».

Un lavoro di squadra tra l’Ispettoria dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta e la diocesi torinese, e in rete con la Città di Torino, che attraverso l’ufficio Minori stranieri non accompagnati segnalerà parte dei giovani neomaggiorenni che saranno accolti.

«Una cabina di regia fra vari enti del territorio», prosegue don Mergola «che ha strutturato un’opera di prevenzione al disagio giovanile e alla disoccupazione. Si tratta, infatti, di offrire a questi giovani degli strumenti per poter poi camminare con le proprie gambe verso l’autonomia per evitare che rimangano inoccupati e cadano nel tunnel di delinquenza e devianza. La comunità che si fa carico dei propri giovani integrando le loro culture e sensibilità». 

I finanziamenti dell’opera, pari a circa 400 mila euro, provengono dalla Compagnia di San Paolo, dai contributi dell’8x1000 grazie all’impegno della Caritas diocesana e da donazioni private.

«Mancano ancora 70 mila euro» aggiunge il parroco di San Salvario «per i lavori dell’housing e per avviare il progetto».

I lavori, che termineranno il 31 marzo, consistono nella ristrutturazione di gran parte dell'immobile dal punto di vista degli impianti, la sostituzione della caldaia che scalda tutto lo stabile e la chiesa parrocchiale, l'impermeabilizzazione del terrazzo, la realizzazione di un bagno per disabili al piano degli uffici della canonica, l'allestimento di un ascensore e, infine, la realizzazione di una rampa di accesso per le carrozzelle  alla chiesa e agli uffici parrocchiali.

Per sostenere il progetto è possibile effettuare un bonifico bancario sul conto corrente della parrocchia Ss. Pietro e Paolo, Iban IT39E0335901600100000115570 con causale «Progetto Housing sociale Santi Pietro e Paolo». 

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