Ripartire dalla "trasparenza", l'impegno del Consiglio Regionale del Piemonte

Un convegno al Centro Congressi della Regione di Corso Stati Uniti ma soprattutto un impegno molto importante e impegnativo nei confronti dei cittadini

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Ripartire dalla "trasparenza", l'impegno del Consiglio Regionale del Piemonte

Martedì 9 dicembre Renzi, davanti alle telecamere, dichiara guerra alla corruzione. La mafia della Capitale è la principale protagonista delle prime pagine di questi giorni. Casi legati a Rimborsopoli sono all’ordine del giorno. Il maggiore ostacolo a una buona politica italiana sembra essere, dai tempi dei tempi, la corruzione. Grandi e piccoli si indignano; i grandi si prodigano in leggi, i piccoli sperano che questa volta cambi davvero a qualcosa. Principale antidoto a uno dei tanti difetti del nostro Paese sembra essere la trasparenza. Il Movimento 5 Stelle ne ha fatto una bandiera e da destra a sinistra si levano voci che chiedono più chiarezza nella pubblica amministrazione.

Mercoledì scorso al  Centro Incontri della Regione Piemonte, in corso Stati Uniti 23, in occasione della Giornata della Trasparenza, si è tenuto il convegno “Legalità, partecipazione, efficienza”; occasione per fare un primo bilancio, a un anno dall’entrata in vigore della legge nazionale, del Piano per la trasparenza del Consiglio Regionale del Piemonte.

Con il decreto legislativo del14 marzo 2013numero 33, infatti, sono state riordinate in un’unica norma le disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, in attuazione di quanto previsto dalla così detta “legge anticorruzione” del 2012. Il provvedimento sulla trasparenza assicura l’accessibilità totale delle informazioni su organizzazione e attività delle pubbliche amministrazioni e introduce la nozione di accesso civico: chiunque può richiedere alle pubbliche amministrazioni, senza esigenze o interessi particolari come per l’accesso amministrativo, i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria, nei casi in cui questa sia stata omessa. La norma nazionale introduce, tra le novità, il responsabile della trasparenza per ogni amministrazione e l’obbligo di adottare il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità che definisce le misure, i modi e le iniziative per l’attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa.

2Il bilancio di questi primi dodici mesi di attività è positivo – ha spiegato Daniela Batoli, responsabile Trasparenza del Consiglio Regionale –, ma c’è ancora molto da fare. L’obiettivo è la comunicazione con i cittadini. Nella pagina Amministrazione Trasparente, http://trasparenza.cr.piemonte.it/, si sta cercando di sistematizzare i dati in modo chiaro e di facile comprensione e consultazione, così che i piemontesi possano controllare quello che viene fatto. Da un lato quindi c’è il lavoro degli uffici per semplificare l’accesso ai dati, dall’altro c’è il lavoro per rendere consapevoli i cittadini di questa possibilità>. <Particolarmente significativo – interviene Domenico Tomatis del Consiglio Regionale – è il claime della pubblicità della apple: hai un potere che non immaginavi”. Con i social il singolo cittadino ha realmente un potere enorme, che prima non aveva. Basta vedere la forza delle campagne di pressione nate in rete da parte dell’opinione pubblica per farsi un’idea. La consapevolezza di questo potere, però, non la deve acquisire solo il cittadino, ma anche e soprattutto l’Istituzione che all’inizio ha un po’ snobbato un po’ sottovalutato questi aspetti. La pubblica amministrazione deve cambiare mentalità; deve iniziare a considerare il cittadino non come semplice ricettore di notizie selezionate, ma come vero e proprio partner: solo così si potrà ottenere una vera trasparenza".

Cardine della democrazia sembra essere un elettorato ben informato, sembrano quindi dire a più voci.

"La classe politica – dichiara Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale – deve acquisire sensibilità e fermezza sul tema. La discrezionalità dei dirigenti che si occupano di appalti, fatturazioni e forniture deve essere ricondotta a un impianto rigido di regole e impermeabile dall’esterno. I pagamenti devono seguire un percorso tracciale e che sia costruito secondo criteri certi, visibili, non derogabili".

"La trasparenza – afferma Giuliana Bottero, responsabile Trasparenza e Corruzione della Regione – è il braccio armato contro la corruzione. Con il termine corruzione – precisa – non si intendono solo i casi limite, come quello romano, di competenza della magistratura, ma anche e, soprattutto in questo caso, l’inefficienza e gli sprechi>. Non solo mazzette, dunque, ma anche un comportamento deviato rispetto alla corretta gestione della cosa pubblica. <Di questo non c’è la consapevolezza. Sono proprio i comportamenti di comodo che vengono seguiti per ottenere un vantaggio personale o un riconoscimento interno a influire negativamente sui bilanci della cosa pubblica. Ed è proprio su questi che, dall’interno, dobbiamo agire".

 

 

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