Per Mattia

Il ricordo di Mattia Maggiora. Un ragazzo, tante speranze, educatore, scout. Un giovane che amava l'impegno, gratuito e leale. Relazioni, famiglia, amici, progetti d'amore. Il mistero della morte e della vita

Parole chiave: mattia (2), scout (6), ricordo (5), torino (730), politica (133)
Per Mattia

Mattia aveva 27 anni. Era un ragazzo, dagli ampi orizzonti. Aveva progetti, impegni, passioni. Un grande cuore. Come lo ricordano familiari e amici. Era un capo scout, amava la politica che si occupa delle persone, partendo dal basso: Si dedicava agli ultimi e le persone in difficoltà. Aveva ed ha una famiglia splendida, l’amore per una fidanzata Giulia, con la quale si preparava a condividere la vita. Una sera, una tragica notte di giugno, è caduto dalla moto, ed ha perso la vita.

La morte l’ha strappato alla vita, unico e irripetibile bene. La commozione, la preghiera, il funerale nella Comunità di Gesù Nazareno in Torino sono stati momenti di commozione e dolore senza fine. Le sequenze di un lacerante, invincibile, profondo abisso senza risposte. Oggi, domani e per sempre sarà nel cuore e nella mente dei genitori, del fratello, dei nonni, dei parenti e degli amici.  Ma il dolore non si lenisce e non si può attenuare. Morire giovani, come Mattia, non è normale, è una realtà che distrugge ogni speranza, ogni pensiero, ogni razionale e umano convincimento.

La domanda  perchè? angoscia chi resta e sconvolge il pensiero di cosa sia davvero degno e certo nella vita, di ogni creatura di Dio. La sua durata? La sua realizzazione? La sua umana felicità? Niente di tutto questo, ma altro, più profondo e incomprensibile alle categorie umane. La vita è dono e segno di un percorso che non finisce. "Siete del mondo ma non del mondo", dice Gesù ai suoi discepoli e lo dice ad ogni uomo, in ogni epoca e storia.

Il giovane Mattia, il fratello, il figlio non è scomparso, ma vive nella gloria di Dio, in quella comunione dei santi che è una realtà viva, dimensione spirituale e reale, essenza cristiana. Un giorno lo incontrerete. Un giorno ci incontreremo e ci saranno asciugate le lacrime e annullati i dolori della vita. La compresenza di morti e dei viventi ci parla di eternità, ricorda che l’intera esistenza è camminare verso un Oltre che ora possiamo solo intravedere da lontano ma non comprendere. 

La nostalgia più profonda di Dio, la sua presenza nel mondo e il suo compimento, non sono una consolazione ai dolori umani, ma la realizzazione cristiana.  La vita oltre la morte, la Pasqua dopo il venerdì santo, per tutti è il destino. La misericordia di un Dio, che è Padre ed morto e Risorto per noi. Non importa l’età, la condizione, la salute o la malattia, la gioventù o la vecchiaia, la ricchezza o la povertà, la fame o l’opulenza. La vita è una è dono durasse 100 anni o un minuto. Solo Dio e solo l’uomo, l’Amore che salva e accoglie nella sua pace e gloria, alla fine di ogni pellegrinaggio terreno.

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo