"Meccanicotto", l’officina alla Piccola Casa

Fasce deboli e lavoro – Cottolengo e Fca insieme per formare giovani meccanici con disabilità 

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"Meccanicotto", l’officina alla Piccola Casa

Fare squadra, unire forze e idee per metterle a servizio di chi ha meno opportunità. Con questo spirito Cottolengo e Fca (Fiat Chrysler Automobiles) hanno avviato un progetto che parte dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza per dare lavoro a giovani meccanici con disabilità. È stato inaugurato venerdì scorso nella cittadella della Carità alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, del Prefetto di Torino Renato Sacconi e del sindaco Chiara Appendino, il «MeccaniCotto» un’officina meccanica dove verranno formati ragazzi portatori di handicap fisico o mentale con l’obiettivo di inserirli nelle officine Fca.

«Il nostro sogno rimane dare futuro agli ultimi, dare speranza alle famiglie che hanno un figlio che non può crescere come chi è in buona salute fisica e mentale» ha detto don Andrea Bonsignori, rettore della scuola Cottolengo (unica realtà torinese che integra alunni normodotati con ragazzini disabili) durante la presentazione che ha preceduto la benedizione dell’officina attrezzata grazie al contributo di Fca e Mopar. Qui alla Piccola Casa da domani formeremo  meccanici che, grazie alle normative vigenti che prevedono gli incentivi fiscali a chi assume un lavoratore disabile, possano essere inseriti negli organici delle officine meccaniche Fca, oltre 3 mila in Italia. La nostra scommessa è far uscire dal MeccaniCotto i migliori meccanici d’Italia». Una sfida - assumere un giovane meccanico disabile per ogni officina autorizzata Fca - lanciata dal top manager Alfredo Altavilla, chief operating officer di Fca, che, intervenuto alla cerimonia, ha ricordato come la Fiat «a Torino 95 anni fa, prima in Italia, fondando le scuole allievi Fiat ha formato decine di migliaia di operai e tecnici che poi hanno trovato lavoro nelle fabbriche del gruppo. Una tradizione che prosegue nella collaborazione con le scuole salesiane dell’Istituto Agnelli (ma non solo, ndr ) e ora qui al Cottolengo con chi è più in difficoltà».

Sfida accolta dunque e che, se funzionerà - grazie a questa speciale sinergia solidale a favore dei ragazzi con disabilità che per ora verranno addestrati alla manutenzione delle auto e dei furgoni in dotazione alla Piccola Casa - porterà all’assunzione di migliaia di giovani meccanici delle categorie protette. «MeccaniCotto – ha aggiunto don Bonsignori che, come ha sottolineato il sottosegretario Boschi, collabora con il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio per il settore della disabilità – è un progetto della Cooperativa sociale onlus Chicco Cotto nata nel 2013 al Cottolengo per formare e inserire ragazzi, in particolare con problemi di autismo, all’interno del mercato della distribuzione automatica». Un sogno che, in un momento in cui in una città come Torino il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 40%, sembra irrealizzabile. Ma come ha ricordato don Carmine Arice, padre generale dei Cottolenghini, nulla è impossibile se si crede nella Provvidenza:  l’obiettivo della Piccola Casa dal 1832 è sempre stato coniugare assistenza e dignità e laddove è possibile favorire l’autonomia. «La sfida della carità del dare dignità a chi è considerato scarto della società e a chi rimane indietro continua ad essere la nostra missione come ci spinge Papa Francesco. Non facciamo nulla di straordinario: il lavoro dà dignità e ancor più ad una persona disabile. Il dovere dell’inclusione è quello di ogni cittadino, ancor più di ogni cristiano».

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