La vita oltre le barriere, una esperienza meravigliosa

“Il mondo va troppo veloce, non ti aspetta. Mi consideravo un catorcio, ma di casuale non c'è nulla. Avevo perso tutto: salute, lavoro, movimento. Capii che tutto può essere allontanato. Cominciai a puntare su quello che avevo ancora, non su quello che avevo perso”- dice Chiara M.con sorriso armonioso e trasparente. Colpita da una  malattia poco nota,regala con voce ferma e serena la sua esperienza nella sala biblioteca del Circolo dei Lettori, in Via Bogino  9, assiepata di uditori.

La serata del 19 marzo, moderata con garbo da don Maurilio Guasco, è incentrata su una tematica diffusa e dibattuta tra sport, medicina, bioetica, alimentazione, estetica. Ma l'angolazione questa sera proposta è particolare:benessere o ben essere? “Il nostro corpo è solo un contenitore di qualcosa di più grande. Ho una sete infinita di vita” dice ancora Chiara offrendo più spunti a don Giuseppe Zeppegno,in dialogo con lei.

Il teologo morale riprende il concetto di salute come “lo stato ottimale” dato dallo scienziato Giorgio Prodi, in linea con “lo stato di completo benessere” indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Trovandolo però utopico, in accordo con Giorgio Palestro, avvicina la salute ad una forma di adeguatezza e di accordo con se stessi, proposti dal filosofo Hans Georg Gadamer.

Così è avvenuto per Chiara: dal poco “alla forza del vuoto”, con faticoso, tenace e infine luminoso percorso. Si avverte la presenza del Tutto che avvolge: con la forza dell'amore,con valori veri che riaffermano la vita e la voglia di operare, pure in modo imprevisto. ”Volevo girare il mondo- dice Chiara-Ora i miei libri viaggiano per me”. Lasciano scie di incontri e di risposte,grazie a chi vive, senza frenesia e con intensità, l'adesso.