La sfida di Torino: riempire la città di libri e di pensiero

Presentato il Salone Torino 2017. Nel trentennale, dopo la querelle con Milano, un programma diffuso come ha raccontato il direttore Lagioia

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La sfida di Torino: riempire la città di libri e di pensiero

Negli aulici spazi di Palazzo Madama, la mattina del 21 novembre è stato presentato il trentesimo Salone internazionale del Libro di Torino (sembra pleonastico ma bisogna specificarlo che è «di Torino», ora che abbiamo assistito al consumarsi dello «scisma» che ha generato il doppione milanese).

«Abbiamo accettato la sfida - ha detto Mario Montalcini, presidente pro tempore della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - e l’abbiamo trasformata in opportunità per costruire qualcosa di nuovo, di sentito, e soprattutto per rispondere a un attacco porgendo l’altra guancia e andando avanti tenendo conto di 29 anni di esperienza e di una profonda voglia di innovare, non solo con la testa ma anche con il cuore. Quello che presentiamo oggi vuole essere un Salone dell’accoglienza e della narrazione, attraverso temi e iniziative internazionali, un’opportunità di incontro nei mestieri che ruotano attorno al libro e un’occasione per i lettori di entrare al Salone sentendosi immersivamente coinvolti».

«Il Salone del Libro di Torino - ha sottolineato Nicola Lagioia, nuovo direttore editoriale - dal 18 al 22 maggio proverà a farci capire, attraverso il mondo del libro, in che mondo, anzi in che mondi viviamo. Sarà il Salone dei lettori e degli editori, italiani e stranieri. Al Salone è passata, si è fatta e continua a farsi la storia dell’editoria italiana […] Sarà il Salone degli insegnanti e dei ragazzi. Il Salone delle librerie e delle biblioteche, presidi avanzati di difesa della lettura. Sarà il Salone della scienza e del digitale. Il Salone dove si discuterà anche di politica…».

E poi il direttore ha ringraziato chi questo Salone l’ha fatto partire trent’anni fa, Guido Accornero ed Angelo Pezzana, il direttore editoriale di lungo corso, e predecessore di Lagioia, Ernesto Ferrero. Ma non Rolando Picchioni, per anni presidente del consiglio d’amministrazione: semplice dimenticanza?

Quindi è stata svelata la squadra dei consulenti: Andrea Bajani, Giulia Blasi, Ilide Carmignani, Mattia Carratello, Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Giorgio Gianotto, Alessandro Grazioli, Alessandro Leogrande, Loredana Lipperini, Eros Miari, Valeria Parrella, Rebecca Servadio, Vincenzo Trione.

Le linee chiare e distinte dell’annunciato «progetto innovativo per il Salone», per ora non si vedono. Restiamo fiduciosi.

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