La risorsa mercati: commercio e comunità

L'inchiesta sul commercio de La Voce del Popolo parte dall'iniziativa "Fa Bene", promossa dalla Caritas -

Fotogallery mercati torinesi

La risorsa mercati: commercio e comunità

Da «esperimento di quartiere» proposto dalla Caritas torinese nel mercato rionale di piazza Foroni a progetto che la Città Metropolitana intende sostenere e promuovere sul territorio:  raggiungendo altre aree mercatali (Fotogallery) e potenziando la rete di aiuti alle famiglie in difficoltà.  Questa la prospettiva del progetto «Fa bene» che in 2 anni ha coinvolto 3 mercati, aiutato 80 famiglie, raccolto 21 mila chili di cibo distribuiti con oltre tre mila consegne e ha dato vita a 7 mila ore di «restituzione» da parte dei nuclei aiutati.

«Sicuramente l’intenzione di far diventare ‘Fa Bene’ un progetto della Città Metropolitana c’è – annuncia la Consigliera con delega alle Politiche Sociali, Maria Lucia Centillo -  Attendiamo il bilancio che sarà approvato il 29 e definiremo il contributo che potremo accordare, così come le modalità e le tempistiche, ma abbiamo constatato che si tratta di un’iniziativa che davvero coerente con quel ‘welfare generativo’ che auspichiamo di attuare. È una azione di sistema che mette in campo attori diversi, e che potenzia le risorse positive che ci sono sul territorio e, avendo anche le caratteristiche di modello replicabile, si presta agevolmente ad essere estesa ed adattata  ad altre zone della città».

Il progetto «Fa bene» è stato lanciato nel 2013 dal «Comitato

S-Nodi»  espressione  della Caritas di Torino Osservatorio delle povertà e delle risorse con il contributo della Caritas Italiana. Realizzatori l’associazione culturale «Plug» e la Cooperativa Sociale Liberitutti.  Avviato nel mercato di piazza Foroni, «Fa bene» si è esteso a quello di corso Chieti, poi a quello di corso Svizzera e da alcuni giorni è anche in corso Porpora. Obiettivo è - grazie ad uno «stand di raccolta» ben riconoscibile nell’area mercatale – quello di  recuperare  le eccedenze alimentari invendute e le donazioni spontanee degli acquirenti all’interno dei mercati rionali e di gestirne a fine giornata la redistribuzione a famiglie in difficoltà economica, in cambio di azioni di «restituzione» nella comunità locale. Il progetto realizza anche numerosi inserimenti lavorativi.

«Punto di forza del progetto – spiega Tiziana Ciampolini, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle risorse della Caritas -  è il fatto che ‘Fa bene’ permette la realizzazione di un welfare di comunità. È il territorio che si prende cura delle persone più fragili e che attiva e moltiplica la rete di prossimità tra le famiglie, i commercianti, le associazioni presenti sul territorio. In secondo luogo sfugge alla tentazione assistenzialistica perchè le famiglie alle quali vengono destinati i prodotti alimentari su segnalazione dei Servizi Sociali  non restano soggetti passivi, ma sono invitati a ‘restituire’ al quartiere l’aiuto ricevuto».

È un modo per far sentire tutti persone in grado di donare, di stabilire relazioni positive senza doversi chiudere nell’isolamento o nella vergogna.  «Abbiamo casi di famiglie aiutate da ‘Fa bene’ – prosegue la Ciampolini - che si sono rese disponibili a cucinare per anziani soli, altre si sono rese disponibili nella organizzazione delle feste di quartiere, altre ancora facendo volontariato presso il mercato stesso».

«Un circolo virtuoso  che permette l’attivazione e la compartecipazione di associazioni presenti sul territorio che vengono coinvolte nella promozione del progetto» aggiunge Pierluigi Dovis, direttore della Caritas. «Il target a cui si rivolge ‘Fa bene’ - precisa Dovis -  non è costituito unicamente dalle famiglie in difficoltà che possono accedere a cibo fresco in cambio di attività di ‘restituzione’, ma anche i commercianti stessi che attraverso la spesa solidale hanno un aumento delle vendite. E ancora: le persone in situazione di marginalità coinvolte nella redistribuzione possono acquisire competenze nell’ambito di specifici percorsi di inserimento lavorativo».

Infine, nello spirito Caritas, che si fonda sull’animazione di uno stile di prossimità e vicinanza e sulla replicabilità dei modelli proposti, anche «Fa bene» si prepara ad allargarsi sul territorio metropolitano: «L’auspicio e la soddisfazione per il sostegno della Città Metropolitana  - conclude Dovis – è infatti che si trovino sempre più  attori disponibili a contribuire e a promuovere il progetto rendendolo iniziativa stabile sostenibile».  

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