Rivoli, il cibo non si butta. Accordo parrocchie-Città

È stato firmato fra il sindaco di Rivoli, Franco Dessì, e il parroco della Stella, don Giovanni Isonni, il protocollo per il recupero dei pasti in esubero dalle mense scolastiche a favore dei servizi caritativi. I piatti vengono consegnati al "Mantello di San Martino", la struttura di accoglienza gestita dalla Caritas rivolese

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Rivoli, il cibo non si butta. Accordo parrocchie-Città

A Rivoli parrocchie e Comune in rete per combattere la povertà. Decine di tonnellate di cibo che fino a ieri andavano a finire nei cassonetti dell’immondizia da oggi ogni giorno sfamano gli ospiti dei servizi di carità che la Caritas zonale rivolese da anni porta avanti.

Venerdì 18 novembre è stato, infatti, sottoscritto un accordo per il recupero dei pasti scolastici a favore delle persone in difficoltà fra il sindaco Franco Dessì e don Giovanni Isonni, parroco di Santa Maria della Stella, responsabile della Caritas rivolese e moderatore dell’Unità pastorale 36.

Il recupero del cibo non consumato era uno dei vincoli stabiliti dal Comune nell’indire la gara d’appalto per assegnare la gestione delle mense scolastiche cittadine.

Si è aggiudicata la vincita la ditta «Euoristorazione», che insieme alla Città, ha quindi messo in atto il progetto presentato.

Ed ecco quindi il piano con le sette parrocchie di Rivoli che negli ultimi anni operano insieme a tutto campo per far fronte alla crisi economica con attenzione alle fragilità e alle nuove povertà.

«I pasti», spiega don Isonni, «vengono devoluti ogni giorno ai 64 ospiti dei diversi servizi di carità gestiti dalla Caritas zonale».

Grazie all’accordo tutti i pasti in esubero, in relazione agli alunni assenti, vengono trattenuti direttamente dalla ditta, abbattuti termicamente, confezionati e distribuiti nel pomeriggio al Mantello di San Martino presso l’omonima parrocchia (in piazza San Martino), il centro gestito dalla Caritas rivolese, con un dormitorio che accoglie sette senza fissa dimora e alcuni alloggi che ospitano famiglie in emergenza abitativa. Da lì i volontari delle parrocchie si occupano di portare il cibo anche nelle altre strutture di accoglienza che le comunità parrocchiali hanno avviato negli ultimi anni.

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C’è «Casa Capello» (via alla Parrocchia 2), struttura comunale gestita dalla parrocchia San Martino e dal Cis (Consorzio servizi socio assistenziali) per famiglie che hanno perso improvvisamente la casa.

Da un anno è attiva, inoltre, «Casa Sagum», un alloggio a Cascine Vica (in via Tevere) ristrutturato grazie al Mantello e al Cis, che ospita donne sole con bambini. La struttura può accogliere fino a quattro nuclei famigliari in una formula di semi autonomia con spazi in comune.

Infine a «Casa Mia» dall’ottobre 2015 sono accolti alcuni migranti: la risposta di Rivoli all’appello dell’Arcivescovo mons. Nosiglia dello scorso anno.

L’azienda che gestisce le mense scolastiche si occupa, inoltre, di ritirare tutto il cibo secco non consumato nelle scuole (pane, grissini, frutta, budini confezionati, succhi di frutta) e di destinarlo al Mantello, sempre nel pomeriggio.

Il protocollo siglato fra Comune e parrocchie prevede che a breve ogni scuola venga dotata di un abbattitore termico in modo da poter conservare i cibi pronti e non consumati e procedere alla distribuzione.

«Oltre ai 64 ospiti nelle strutture di accoglienza», sottolinea don Isonni, «i prodotti a lunga scadenza andranno a riempire le borse spesa che ogni parrocchia distribuisce ogni settimana a persone e famiglie seguite dalle Caritas parrocchiali». «Dal prossimo gennaio», annuncia inoltre il parroco, «sarà aperta una ‘bottega solidale’ presso la parrocchia della Stella che servirà a potenziare le richieste delle famiglie in difficoltà accolte dai servizi caritativi». La bottega sarà gestita dal Masci (gruppo scout adulti) e dai volontari della Caritas zonale. «L’accordo firmato con il Comune», conclude il sacerdote, «darà un aiuto consistente ai nostri servizi ed è la prova che la rete è la risorsa migliore per farsi carico come comunità, civile ed ecclesiale,  di chi si viene a trovare nella fragilità». 

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