Città equo e solidali, un progetto realizzabile

“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”. Questa frase ad effetto ci convince nel presentare i risultati di un appuntamento, svoltosi nei giorni scorsi a Torino sui temi e le sfide dell'economia solidale.

Innovativo. Questo è l’unico aggettivo che può descrivere l’incontro, in via Corte d’Appello, dove si è parlato di un sogno sempre ricorrente a tutti noi, ovvero di un mondo che ormai ci sembra quasi utopico, ma per farlo diventare realtà basterebbe poco, anzi niente. Alla tavola rotonda erano presenti alcuni dei più fiduciosi in questo progetto tra cui: Eleonora Dal Zotto, Giulio Lo Iacono, Maria Bottiglieri, Enrico Da Vià e infine Silvia Bergamo. Fondamentale è stato anche il contributo di Andrea Calori e Valeria Veglia. Quest’ultima ha spiegato una fase che può cambiare il mondo: la formazione. Non a caso se si sapesse come scegliere prodotti con intelligenza faremmo già un 60% del lavoro. Il problema? I prezzi. La gente è molto critica su quelli.

Nel 2016 le ristorazioni sono state obbligate a usare prodotti con un impatto ambientale minimo. L’obbiettivo è il passare da esperienze a politiche sostenibili come “Più spendi, meno spendi”.
Le multinazionali hanno un ruolo decisivo, sono loro che devono in primis cercare una via più “green”, anche perché se una società come la Lavazza producesse un caffè sostenibile, allora qualcosa cambierebbe davvero. Questo non ci giustifica però dall’impegno di salvaguardare la Terra, la nostra casa.

Per chi volesse approfondire l’argomento, l’appuntamento è il 28 settembre 2017 alle 18.30 con Show Cooking, per un pasto equo: mille ricette sfiziose ma soprattutto sostenibili!

(a cura del Progetto Alternanza Scuola e Lavoro - Liceo Valsalice)