Politiche per il Welfare - Roberto Rosso: "partire dalle fasce più deboli"
In vista delle elezioni di domenica 5 giugno abbiamo chiesto a ciascun candidato sindaco alla città di Torino una riflessione sui temi delle politiche per il welfare e per il lavoro, l'immigrazione e l'emergenza profughi. Pubblichiamo le riposte di Roberto Rosso, sostenuto dalle liste "Udc-Area popolare", altri. Leggi le interviste agli altri candidati sindaco
Domanda della Voce del Popolo: Le casse del Comune sono in rosso, anche i servizi di assistenza alle fasce deboli stanno scricchiolando. Quali prospettive per il Welfare?
Roberto Rosso: Torino è una città in cui la povertà è sempre più diffusa e il debito pesa sulla testa di ogni cittadino. È l’eredità di tre decenni di amministrazione rossa e di interessi di parte sempre al potere. Bisogna fare in modo che le associazioni e chi è più vicino ai problemi veri e concreti sia responsabilizzato e messo nelle condizioni di lavorare al meglio: il comune deve promuovere le piattaforme e le sinergie opportune perché nessuno venga dimenticato, ma non potrà sempre farsi carico di tutta la spesa. Sarà però il mio impegno dimostrare come, coinvolgendo gli operatori del settore, ascoltandoli e seguendo le loro indicazioni, si possa ottimizzare la spesa migliorando i risultati per le fasce deboli, troppo spesso le prime ad essere abbandonate.
Domanda della Voce del Popolo: Decine di migliaia di giovani senza lavoro a Torino, città in testa alla triste classifica della disoccupazione. Come intervenire?
Roberto Rosso: Torino è la città in assoluto, nel nord Italia, ad avere più trentenni disoccupati. Questo dimostra come non ci sia una prospettiva futura e come si stia erodendo la ricchezza accumulata nel boom e da allora sempre in declino, da quando l’industria se n’è andata. Proprio dal ritorno dell’industria bisogna ripartire: creando innovazione e definendo spazi in cui si possa fare sviluppo, sia artistico che musicale, creativo ed imprenditoriale. I grandi spazi abbandonati di proprietà comunale e le periferie sono i luoghi in cui introdurre esenzioni dalle tasse comunali, come nei comuni montani, per far sì che si torni ad investire ed occupare. Solo così si crea un circolo virtuoso che può ricreare lavoro.
Domanda della Voce del Popolo: Immigrazione, accoglienza profughi, campi nomadi: le cronache descrivono una Torino in emergenza. Quale risposte nel suo programma di governo della città?
Roberto Rosso: La risposta ai problemi di oggi è la legalità. Nessuno di noi è razzista o ce l’ha con gli immigrati ma è evidente che non sia più tollerabile una situazione in cui i cittadini italiani sono discriminati e ci sono soggetti liberi di fare ciò che vogliono impunemente, anzi sostenuti dallo Stato. I livelli di criminalità a Torino sono drammatici e per questo, per una vera deterrenza, i vigili urbani devono girare per le strade insieme alle forze dell’ordine di polizia e carabinieri per presidiare davvero la città. Inoltre, con il progetto che abbiamo studiato per installare una telecamera in ogni condominio, possiamo garantire una maggiore presenza delle istituzioni nella vita quotidiana: insieme allo sgombero dei campi nomadi potremo così riportare Torino ad essere un posto sicuro, premessa essenziale per lo sviluppo.
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