Il Silenzio dei Colpevoli e la Bandiera per Papa Francesco
L’Eremo del Silenzio ed EssereUmani da anni si adoperano per sensibilizzare la società civile sui temi della carcerazione.
L’Eremo del Silenzio ed Educ@mente da anni si adoperano per sensibilizzare la società civile sui temi della carcerazione. Il loro nuovo progetto “Il silenzio dei colpevoli” si pone l’obiettivo di aprire gli occhi dei più giovani sulla realtà della detenzione. Un tema, però, oggigiorno in gran parte sconosciuto, eluso e circondato, per l’appunto, dal silenzio della società esterna.
L’iniziativa, pensata in continuità con la campagna EduCarcere di EssereUmani, intende rompere questo silenzio e portare avanti, per l’anno scolastico in corso, due azioni parallele che culmineranno con un gesto simbolico in occasione dell’ostensione della Sindone e della visita di Papa Francesco nel prossimo giugno.
In primis, si prevede di coinvolgere un gruppo di ragazzi provenienti da diverse realtà torinesi, dall’Ufficio Giovani della Diocesi ai Giovani Francescani, per arrivare alla costituzione di un gruppo interessato al tema della detenzione. Questo gruppo seguirà un corso di formazione sull’argomento, grazie all’esperienza di alcuni operatori di EssereUmani che da tempo lavorano al Ferrante Aporti. Il percorso si concluderà con una partita di calcio a 5 all’interno del carcere e con la firma siglata dai partecipanti all’incontro su una speciale bandiera creata per l’iniziativa (la bandiera del silenzio).
La bandiera è stata benedetta ufficialmente da Monsignor Cesare Nosiglia nel corso della Notte dei Santi del 31 ottobre.
Al termine della prima partita del silenzio si procederà con l’organizzazione, per i mesi a seguire, di una serie di sette partite di calcio a 5 in altri istituti penali italiani (per minorenni e non). Il gruppo formato a Torino si sposterà di volta in volta nelle carceri che ospiteranno gli eventi.
Al termine di ogni match tutti i partecipanti firmeranno la bandiera del silenzio, la quale sarà donata, a conclusione dell’intero progetto, proprio a Papa Francesco in occasione della sua visita a Torino, con l’auspicio che vi possa partecipare qualche ragazzo ospite degli istituti penali coinvolti. L’intera iniziativa diventerà così un’importante occasione per far arrivare al Santo Padre la voce di chi non potrà essere presente fisicamente.
Parallelamente all’organizzazione delle partite del silenzio, verrà avviato un percorso formativo rivolto a alle Parrocchie e gli Oratori torinesi, sui temi della detenzione, della condanna, della pena e della gestione dei conflitti, secondo il punto di vista di alcuni protagonisti della storia del Cristianesimo: da Giovanni Bosco a Giuseppe Cottolengo, passando per tutti i Santi Sociali (in collaborazione con l’Associazione SanTourin), fino ad arrivare al condannato a morte per ingiusta causa per antonomasia, Gesù Cristo.
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