Lo sguardo è oltre

L'inizio della Quaresima tempo di conversione

Parole chiave: quaresima (15), Dio (158), cristiani (70)
Lo sguardo è oltre

Finito il carnevale, ascoltate le ultime canzonette di Sanremo e soprattutto costatato il clima sempre pesante e tragico che si respira in molte latitudini del mondo compresa la nostra, nel tempo storico che ci è dato vivere, abbiamo il dovere come cristiani di concentrarci in un  tempo di riflessione, preghiera, ascetica dimensione dell’attesa. Inizia la Quaresima. Svuotata nel contesto secolarizzato della sua dimensione di penitenza e rinuncia, il tempo che ci separa e ci prepara alla Pasqua, proviamo a ragionare sul senso ultimo dell’esperienza di Gesù Cristo, per noi. 

Nella civiltà occidentale impostata sul pensiero greco la sopravvivenza dell’uomo dopo la sua morte è stata attribuita all’anima, distinta dal corpo mortale; con la punizione o il premio per le colpe o per i meriti accumulati nella vita. In questo contesto la concezione prevalente di Dio era diventata quella di un giudice supremo, per cui molti teologi si erano premurati di codificare delle sue supposte prescrizioni da seguire alla lettera. Ci si può domandare quanto ci siamo allontanati dal concetto di un «oltre» che è l’esistenza soprasensibile, e di Dio stesso che ne è l’artefice.

Pur avendo rispetto per molti teologi che hanno dedicato la vita al tentativo di dipanare questi misteri, dispiace verificare che ne sono derivate soprattutto regole dogmatiche e assurde immagini antropomorfe di un Dio assiso nell’alto dei cieli. La definizione trinitaria di Dio, fatta discendere dall’interpretazione delle Scritture, non può essere una proiezione simbolica delle nostre categorie mentali. Per questo è necessario guardare oltre, pregare, cercare di comprendere come la nostra vita non sia solo un impasto biologico ma un dono, una nostalgia di Dio, un pellegrinaggio verso il destino dell’uomo.

In fondo Dio lo possiamo immaginare (non pensare razionalmente) come fosse un granello di senape seminato nell’intimo di ogni creatura. Partiamo da questa considerazione semplice, forse romantica o banale, se volete, ma cerchiamo di vivere la Quaresima come un tempo di discernimento e cambiamento interiore ed esteriore nelle relazioni umane e in tutti i rapporti con i fratelli. Partendo da noi stessi.

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