Zerocalcare a Torino, l'arte contro ogni violenza e discriminazione

Un artista e scrittore singolare e genuino in visita nella nostra città

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Zerocalcare a Torino, l'arte contro ogni violenza e discriminazione

Giovedì 14 aprile è approdato al circolo dei lettori di Torino, il fenomeno editoriale del momento che sta ridando lustro e vitalità al mercato del fumetto autoriale italiano, Michele Rech, in arte Zerocalcare. A Torino per il tour promozionale della sua nuova opera Kobane calling, il fumettista 2.0 ha regalato alle stanze di palazzo Granieri una singolare lezione di geo-politica, preambolo necessario per la contestualizzazione delle sue tavole. Accompagnato dal suo editore, direttore della Bao Publishing Michele Foschini,ha illustrat quello che è un vero e proprio "resoconto di viaggio" a fumetti in Siria, in cui riporta i dialoghi sentiti dalle persone incontrate, senza questa volta appoggiarsi a personaggi di fantasia.

"Non ho dovuto confrontarmi con una sceneggiatura perché era già tutto li, non necessitava di trama, disegnavo direttamente sul taccuino nei posti degli avvenimenti" racconta lo scrittore quello che mi premeva comprendere e far comprendere: era perché ad ogni mortaretto esploso in Turchia la colpa ricade sui curdi?”. L'obiettivo del reportage, su doppia linea narrativa (racconto di viaggio innestato su percezione personale) di questo "più serioso che in precedenza" Zerocalcare come ammette Foschini è quello di dare un accorgimento prospettico diverso sulle vicende mediorientali, un punto di vista diverso da quello offerto dal mainstream che non fa distinzione tra "curdi buoni e curdi cattivi".

E'difficile far comprendere ad un occidentale che il PKK sia un movimento identitario, che faccia ciò che fa non a caso, ma che possa condurre una battaglia legittima, che Assad non sia un demonio ma, sia il dipinto degli USA per questioni di collocamento geografico, e che i curdi vogliano in realtà un regime democratico" e aggiunge "I giornali sbagliano a separare il tema dell'immigrazione da quello della guerriglia siriana" il nerbo degli avvenimenti.

Oltre a questa digressione divulgativa nella serata c'è stato spazio per i retroscena dellalavorazione, tra ansie editoriali "non ho mai guardato tante volte come questa le spunte sui messaggi di michele," racconta Foschini, "non sapevamo nulla su di lui e sugli spostamenti della squadra se non dai giornali e per di più scoprendo che erano sempre a poche ore dagli attentati", blogger jiadisti che oltrepassata la frontiera si facevano beccare con la pagina Facebook di propaganda aperta, a scapito del idea standard che siano preparatissimi, un esercito isis composto  di ragazzini conviti che i curdi siano cristiani, e una kobane liberata che anziché la festa attesa si propone con "l'odore di carogne trasportate dal vento" nel bel mezzo di "un museo della vergogna", augurandosi che una narrazione simile aiuti ricomporre un equilibrio valutativo.

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